Fece scalpore e destò interesse la vicenda di Valentino Rossi con i suoi guai fiscali del 2007. Il campione di Tavullia fu accusato di evasione fiscale e di aver sottratto al Fisco ingenti somme trasferendosi a Londra in maniera fittizia. Trovare un accordo con il Fisco alla Valentino Rossi, è possibile per tutti?
Senza entrare nel merito di quella vicenda, ormai risolta e su cui si disse tutto e il contrario di tutto, l’esempio di Rossi serve per capire che col Fisco si può giungere ad un accordo. E senza necessariamente passare da condono, sanatoria, rottamazione delle cartelle e così via dicendo.
Cartelle esattoriali Agenzia delle Entrate: come trovare un accordo con il Fisco alla Valentino Rossi
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Più volte Valentino Rossi è tornato sulla sua vicenda giudiziaria che nel 2007 lo vide protagonista di una specie di scandalo per presunta evasione fiscale. Il nove volte campione del Mondo di motociclismo fu accusato di aver portato la residenza a Londra, in maniera fittizia rimanendo con la sua attività in Emilia Romagna. Il campione di Tavullia fu capace di trovare un accordo con il Fisco pagando molti milioni di euro e mettendo a posto la situazione. E potendo così tornare in Italia senza problemi con la Guardia di Finanza.
Le accuse furono molto pesanti perché parlavano di 160 milioni di euro di evasione, cifra che poi si rivelò errata ed esagerata. Come lo stesso campione ha più volte ribadito durante le sue interviste, fu tutto l’apparato dei manager e di chi gestiva la sua attività a produrre questo genere di problematica. All’epoca fu confermata un’evasione da 60 milioni di euro ed un accordo con il Fisco che portò il campione a dover versare 32 milioni per mettere a posto la situazione. Per trovare un accordo con il Fisco però, non bisogna essere necessariamente un personaggio famoso o una grande azienda perché una transazione fiscale può riguardare anche qualsiasi contribuente. Significa che per fare pace con il Fisco italiano non bisogna necessariamente aspettare provvedimenti come la pace fiscale di qualche anno fa o la nuova tregua fiscale di oggi. E mai momento per parlare di transazione fiscale è più opportuno di questo, con la rottamazione delle cartelle ormai avviata e le cui domande scadano il 30 aprile 2023. Cartelle esattoriali Agenzia delle Entrate risolvibili quindi anche senza sanatorie..
Ecco alcune opportunità di mettersi in regola
Rateizzazione del debito, dilazionare i pagamenti o ricorrere alla legge sul sovra-indebitamento, sono strumenti utili a fare pace col Fisco. Nel momento in cui arriva un avviso di pagamento di vecchie cartelle esattoriali, meglio verificare subito le possibili azioni. Per non rischiare il pignoramento dello stipendio o il fermo dell’auto. Il primo passo, se si considera la richiesta del Fisco illegittima, è avviare un ricorso tributario per ottenere l’annullamento totale o parziale. Se la pretesa è legittima invece, si può chiedere di pagare a rate. Senza grandi problematiche e fino a 100.000 euro di cartelle, la rateizzazione in genere può arrivare a 60 rate (ma la riforma fiscale sta per portare a 120 il numero delle rate). Chi non ha presentato ricorso al Giudice Tributario, può optare pure per l’accertamento con adesione.
Si tratta di un accordo col Fisco, che taglia di 1/3 le sanzioni e consente il rientro del debito anche in 16 rate trimestrali. La transazione fiscale, simile al concordato, offre la possibilità di accordarsi col Fisco. Ma è rivolta alle imprese in stato di crisi che fanno richiesta di procedura di concordato preventivo o di ristrutturazione dei debiti. Infine, chi dimostra di essere in una situazione debitoria precaria, può sfruttare la legge sul sovra indebitamento. Che produce nell’ipotesi migliore per il contribuente, la cancellazione totale delle pendenze alla luce del fatto che lo stesso ha una situazione debitoria irreversibile.