Spesso alcune famiglie o coppie scelgono la soluzione finanziaria del conto corrente cointestato. Ai vantaggi che esso offre in termini di costi, spesso si oppongono alcuni svantaggi che riguardano la gestione del denaro o altro. In questi casi, è possibile che uno dei titolari scelga liberamente di sciogliersi da tale vincolo e non avere più tale cointestazione. Ebbene, in questi casi per togliere la firma dal conto corrente cointestato si deve chiudere il conto? Il Team di Redazione di ProiezionidiBorsa spiega ai Lettori quali sono i passi principali da muovere al riguardo.
Si può effettuare il recesso dal conto corrente senza chiuderlo?
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La scelta del conto corrente cointestato pone alcuni vincoli nella sottoscrizione che interessano il potere che ciascun titolare ha nello svolgere determinate operazioni. Difatti si distingue generalmente tra conto a firma congiunta, disgiunta o mista. Tale scelta, tuttavia, può subire delle modifiche nel corso del tempo come ad esempio il recesso individuale da parte di un titolare. Dunque, in questi casi è utile sapere se per togliere la firma dal conto corrente cointestato si deve chiudere il conto. A tal riguardo, può essere utile un approfondimento preliminare che spiega chi ha il potere di chiudere un conto corrente cointestato consultabile qui. Il recesso unilaterale dal conto cointestato è possibile senza che vi sia il vincolo di chiusura del conto stesso.
Quali operazioni eseguire per il recesso unilaterale
Dopo aver risposto alla domanda se per togliere la firma dal conto corrente cointestato si deve chiudere il conto, vediamo quali effetti ha il recesso. Per prima cosa possiamo dire che è buona prassi dare un preavviso all’istituto di credito e all’altro titolare del conto corrente circa la propria decisione. Non occorre invece che l’interessato fornisca una motivazione alla banca o all’altro titolare del conto circa la propria decisione.
La comunicazione all’istituto di credito può avvenire per mezzo raccomandata a/r, invio di una PEC oppure recandosi personalmente presso la banca. A questo punto, ci si domanda come fare con i soldi che sono presenti sul conto cointestato. Ebbene, secondo quanto indica l’Arbitro Bancario Finanziario: gli effetti del recesso sono immediati, ma la divisione delle quote necessita del consenso di tutti i titolari del conto. In questo caso, si opera di comune accordo tra i contitolari per divisione delle quote.
Il recesso unilaterale, infatti, implica la cessazione della responsabilità sui depositi dell’interessato. Questo non avviene attraverso la semplice operazione di prelievo di metà della quota, ma attraverso una dichiarazione che si formalizza con la banca. Ecco come come funziona nella generalità dei casi dunque.