Che le buone e sane abitudini possano aiutare l’organismo a rispondere meglio alle minacce dell’ambiente è ormai noto. Tuttavia, non molti conoscono i possibili effetti che alcune alterazioni del sonno potrebbero avere sul sistema cardiocircolatorio. Un recente studio scientifico inglese ha portato alla ribalta dei risultati davvero interessanti affrontando l’indagine sui ritmi del sonno di un numerosissimo campione di partecipanti. Per scongiurare infarto e malattie cardiovascolari ecco l’orario perfetto per andare a dormire secondo la scienza e di seguito illustriamo le principali evidenze emerse.
Le tutele lavorative ed economiche
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Se quello che facciamo durante la giornata determina la buona riuscita dei nostri obiettivi, anche le ore di riposo sono fondamentali in un simile meccanismo. La mancanza di sonno può alterare i bioritmi e causare delle conseguenze indesiderate sull’intero organismo. Non è un caso che in un precedente approfondimento abbiamo spiegato quali tutele lavorative ed economiche può ricevere chi è affetto da insonnia.
È certamente importante attuare un consistente lavoro di prevenzione, dal momento che le ricadute possono investire anche il sistema cardiocircolatorio come dimostra la scienza. Tuttavia, è bene anche sapere che chi soffre di malattie cardiache può ricevere anche degli aiuti dallo Stato. In un precedente approfondimento abbiamo infatti dimostrato che l’INPS paga circa 300 euro mensili per 3 anni a chi manifesta 3 specifici problemi al cuore. Ed è proprio la qualità del sonno che a giudizio di alcuni ricercatori potrebbe determinare un maggiore rischio di malattie cardiache.
Per scongiurare infarto e malattie cardiovascolari ecco l’orario perfetto per andare a dormire secondo la scienza
Come molti sapranno, il nostro organismo segue quelli che si definiscono come “ritmi circadiani”. Con l’alternarsi delle ore di luce a ore di buio, anche il funzionamento fisico e mentale cambia. Partendo da questa ipotesi, gli studiosi hanno cercato di individuare un nesso tra l’orario in cui si decide di andare a letto e le malattie cardiovascolari. In questo senso, essi si sono domandanti se interrompere l’orologio biologico potesse avere delle conseguenze negative sulla salute del cuore. Gli esperti hanno raccolto dati sui tempi di sonno e risveglio a distanza di circa 6 anni dalla prima registrazione. Il campione preso in esame si componeva di circa 80.00 soggetti di cui il 3,6% ha sviluppato una malattia cardiovascolare durante il follow-up.
Lo strumento di raccolta delle informazioni è stato un accelerometro da polso che ha registrato diversi parametri. Incrociando i dati con gli orari di addormentamento, i ricercatori hanno notato che rispetto a chi andava a letto tra le 22:00 e le 22:59 il rischio malattie cardiache aumentava. Hanno registrato un rischio più alto del 25% in chi andava a letto a mezzanotte o più tardi. Altrettanto rischioso sarebbe andare a letto prima delle 22:00 con un 24% in più di esposizione. Questi ultimi dati si sono mostrati evidenti tanto nelle donne quanto negli uomini e suggeriscono ulteriori approfondimenti in merito. Da quanto emerso sino ad ora, l’orario ideale per addormentarsi senza compromettere il funzionamento cardiaco sarebbe tra le 22:00 e le 23:00 dunque.
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