Ancora fino a giugno ci sarà largo spazio per i lavori di ristrutturazione domestica. Poi arriverà il gran caldo e almeno 2 fattori freneranno i lavori edilizi, specie ad agosto. Da un lato molti addetti ai lavori andranno in ferie, dall’altro la testa delle famiglie sarà presa dalle vacanze.
Tra gli ambienti domestici maggiormente rivisitati troviamo il bagno. Ragioni di igiene, di necessità e di estetica, o una combinazione di più elementi, porta le famiglie a rimodernare il locale. Per rifare da cima a fondo un ambiente di 6 mq, per esempio, serviranno almeno 4-5mila euro. Tuttavia, per rifare il bagno spendendo poco si possono sfruttare i soldi degli incentivi casa previsti dal legislatore. Vediamo quali sono quelli oggi disponibili.
Come funziona
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Una prima misura attivabile dalle famiglie chiama in causa il Bonus ristrutturazione. Si tratta di una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa sostenuta ma fino a un tetto massimo di 96mila euro.
Pertanto immaginando una spesa pari a quella massima ammessa a beneficio, lo sconto ottenuto è pari alla metà dei costi sopportati. I 48mila euro di credito fiscale andranno spalmati su 10 rate annue di pari importo, salvo il ricorso alle opzioni. Vale a dire lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Per la sua attivazione è necessario che il contribuente metta mano a lavori di ristrutturazione straordinaria o di rinnovamento del patrimonio edilizio. Tradotto, deve trattarsi di lavori profondi e strutturali. Quindi per beneficiare della misura e rinnovare il bagno bisogna passare per le opere di manutenzione straordinaria dell’ambiente.
Per la sola sostituzione dei sanitari, per esempio, la misura è inaccessibile. Di contro si può ottenere il c.d. Bonus bagno che adesso illustriamo.
Per rifare il bagno spendendo poco si possono sfruttare i soldi del Bonus bagno invece di ricorrere al Bonus ristrutturazione
Un’altra misura è il Bonus idrico, detto anche Bonus rubinetti o Bonus bagno. L’incentivo premia la scelta di chi intende sostituire la vecchia rubinetteria e/o i sanitari per conseguire un risparmio idrico. Cioè la misura ristora le spese sostenute per il risparmio di acqua, in ossequio al nome datogli dal legislatore: Bonus idrico, appunto.
La Legge di Bilancio 2022 l’ha confermato per il 2022 e per il prossimo anno (c’era già nel 2021). Il contributo economico è pari a 1.000 euro.
Un vantaggio del Bonus è che si attiva senza scomodare i Bonus casa più impattanti e quindi più profondi in termini di spesa e lavori. Il contributo, infatti, non si cumula con altri benefici, ossia con altre agevolazioni per la fornitura e/o installazione di questi beni.
Il Bonus spetta alle persone fisiche, maggiorenni e residenti, per le spese relative a:
- installazione di rubinetteria e miscelatori per bagno e cucina, di soffioni e colonne doccia con portata di acqua fino a 9 litri al minuto. Vi si ricomprendono anche le opere murarie e/o idrauliche attinenti ai lavori eseguiti;
- fornitura e posa in opera di sanitari in ceramica con volume massimo di scarico fino a 6 l/minuto e relativi sistemi di scarico. Anche in questo caso sono ricomprese le spese per i lavori necessari per le relative sostituzioni.
Il Bonus va richiesto online tramite l’apposita piattaforma presente sul portale del MiTE, il Ministero della Transizione Ecologica. Per le spese sostenute nel 2021, la richiesta del Bonus va fatta entro il prossimo 30 giugno.
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