Per proteggere i risparmi dall’inflazione chi vince tra BTP e conti deposito

conti correnti

Chi ha ancora i soldi depositati sul conto corrente deve affrettarsi a trovare una soluzione diversa ai risparmi se non vuole perdere molti soldi. In banca meglio lasciare il denaro sufficiente alla gestione quotidiana delle esigenze familiari e investire il resto in strumenti sicuri e profittevoli. Per esempio conti di deposito e BTP a 12 mesi.

Sono due le preoccupazioni che colpiscono gli italiani da qualche mese e che diventeranno crescenti con il passare delle settimane. La prima è come far quadrare il bilancio familiare con gli incrementi del costo della vita, a partire da bollette, benzina e alimentari. Il secondo problema è come mettere al riparo i propri risparmi dalla tempesta finanziaria che potrebbe scatenarsi su azioni ed obbligazioni italiane.

Fino ad oggi molti per proteggere i propri risparmi lasciavano i soldi sul conto corrente. Purtroppo adesso quei 1.700 miliardi nelle casse degli istituti di credito sono a rischio perdita dell’8% annuo. Infatti questo è il tasso d’inflazione medio annuo calcolato nell’ultimo mese dall’ISTAT in Italia.

Il livello di inflazione pressoché zero degli ultimi anni, poteva concedere di lasciare i soldi sul conto corrente. Infatti le perdite alla fine dell’anno sarebbero state contenute. L’attuale livello di inflazione impone di trovare soluzioni diverse per evitare di perdere molti soldi.

Per proteggere i risparmi dall’inflazione chi vince tra BTP e conti deposito

Chi ha ancora parcheggiato il denaro sul conto corrente, magari per un suo utilizzo entro 12-18 mesi, ha alcune scelte per proteggersi dall’inflazione. Conti di deposito e Buoni del Tesoro poliennali sono due soluzioni che possono garantire un porto sicuro e un minimo di rendimento per i prossimi 12 mesi.

I conti di deposito sono conti di banche dedicati esclusivamente alla remunerazione dei soldi depositati. Non hanno le funzioni dei conti correnti classici ad eccezione della possibilità di versamento e di prelievo. I Buoni del Tesoro poliennale sono obbligazioni emesse dallo Stato italiano.
Il risparmiatore che volesse mettere al sicuro i propri risparmi per i prossimi 12 mesi, massimizzando il rendimento, quale dei due strumenti dovrebbe scegliere?

Un investitore attualmente sul mercato può trovare decine di conti di deposito ovviamente tutti con rendimenti diversi, per proteggere i risparmi dall’inflazione. In questo periodo storico il conto di deposito a 12 mesi che ha il rendimento maggiore offre un tasso lordo del 2%. Il rendimento al netto del carico fiscale è dell’1,48% annuo.

Tuttavia un risparmiatore ha anche l’alternativa di investimento in un Buono del Tesoro poliennale con scadenza residua 12 mesi. Per esempio il BTP con scadenza 1° agosto 2023 (Isin IT0004356843). Questo titolo, acquistato al prezzo di euro 103,7 centesimi, ha un rendimento netto a scadenza dell’1,0%.

Chi investisse oggi 10.000 euro nel conto di deposito migliore otterrebbe tra 12 mesi circa 148 euro di rendimento contro 100 euro del BTP.

L’impatti negativo dei tassi sui mutui

La BCE ha appena alzato i tassi di sconto dello 0,5%. Questo è solo il primo di altri aumenti che avverranno nel 2022 e probabilmente anche nel prossimo anno. Questi incrementi impatteranno in modo deciso sul mercato monetario compreso il mercato dei mutui. Chi pensa di acquistare una casa nei prossimi mesi cosa dovrebbe fare? In previsione di nuovi rialzi su quale mutuo dovrebbe puntare, tasso fisso o a tasso variabile? La scelta è molto difficile. Infatti la durata di un mutuo ipotecario può anche essere di 20 anni, a differenza di un investimento su 12 mesi. Sapere quali potrebbero essere le condizioni economiche tra 5, 10 o 15 anni è quasi impossibile. La scelta del tasso più adatto potrebbe far risparmiare molti soldi.

Approfondimento

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