La carta del docente è una delle misure di supporto al reddito introdotta ormai da diversi anni nell’ordinamento italiano. Come noto, si tratta di un Bonus di 500 euro che inizialmente era erogato in busta paga ai docenti di ruolo. È stato poi trasformato in un Bonus riscattabile online tramite un sistema a carta digitale. Il beneficiario deve effettuare il login sul sito apposito tramite SPID e generare dei buoni per l’acquisto di beni e servizi specifici sia online che in negozi fisici.
Ciò vuol dire che i beneficiari vengono identificati univocamente e non è possibile accedere alla misura se non si fa parte della platea di aventi diritto. Molti si domandano se ci sia possibilità per professori a contratto e precari di accedere alla carta del docente. Ebbene, sarà una buona notizia per questi soggetti sapere che il 18 maggio 2022 la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto anche ai precari il diritto al Bonus docente.
Ciò vuol dire che i 500 euro annui saranno accessibili anche a chi non è di ruolo per poter usufruire dei corsi di aggiornamento e formazione professionale. Per questa decisione bisogna ringraziare il sindacato ANIEF, che ha proposto un ricorso in merito. Nel mese di aprile sia il Consiglio di Stato che il tribunale di Torino si erano pronunciati favorevolmente nei confronti dei docenti precari. Si tratta di 200.000 soggetti che potrebbero addirittura richiedere il rimborso degli ultimi cinque anni non erogati. Mezzo miliardo circa che andrà a pesare sulle casse dello Stato, ripristinando però un diritto di molti. Una sentenza che giunge proprio quando il Governo aveva invece deciso di ridurre i fondi destinati a questa misura nella riforma del PNRR.
Per professori a contratto e precari si allarga la platea di chi ha diritto alla carta del docente 2022
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La decisione della Corte di Giustizia Europea è basata sul fatto che tutti i docenti, che siano precari o di ruolo, svolgono le stesse mansioni. Da ciò ne deriva che hanno anche gli stessi obblighi, specie per quanto riguarda le attività di aggiornamento, formazione e certificazione delle proprie professionalità. La Corte ha quindi confermato la tesi degli avvocati di ANIEF Giovanni Rinaldi, Nicola Zampieri, Fabio Ganci e Walter Miceli. Per i giudici, limitare l’erogazione del Bonus al personale di ruolo sarebbe una discriminazione bella e buona. Pratica, inoltre, vietata dall’accordo quadro europeo sul lavoro a tempo determinato.
Adesso per Marcello Pacifico, che guida il sindacato dei docenti, la prossima conquista sarà riconoscere la retribuzione della formazione in orario di servizio come si fa nel resto d’Europa. Per il presidente Pacifico questa è una decisione storica, in quanto ribadisce gli uguali diritti dei precari rispetto ai colleghi di ruolo e consente loro di recuperare le somme non versate. In questo modo, oltre al riconoscimento dovuto, i docenti precari potranno rimettersi in pari con formazione e aggiornamento professionale.
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