Per non preoccuparsi troppo di sintomi e trasmissione del vaiolo delle scimmie meglio seguire queste raccomandazioni degli esperti

vaiolo

Ultimamente, abbiamo sentito tanto parlare del vaiolo delle scimmie (o Monkeypox), e non c’è da sorprendersi che, dopo aver affrontato due anni e mezzo di pandemia, che ci ha visti chiusi in casa per molto tempo, si sia creato subito un clima di ansia e preoccupazione crescente. Cerchiamo di capire bene di che malattia stiamo parlando. Il vaiolo delle scimmie è un’infezione causata dal virus della stessa famiglia del vaiolo, ma è meno grave e meno trasmissibile di quest’ultimo. Si è diffuso in Africa tra scimmie e roditori e si è trasmesso all’uomo tramite morsi o contatti con animali infetti.

Una situazione che non dovrebbe creare allarmismo

Un’informazione che dovrebbe rassicurarci è che il vaiolo delle scimmie non è facilmente trasmissibile da persona a persona. L’eventuale contagio potrebbe avvenire con lo scambio di fluidi corporei o con il contatto con lenzuola e biancheria di una persona infetta. I sintomi più comuni sono febbre, stanchezza, dolori muscolari e piccole eruzioni cutanee. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, la malattia si risolverebbe spontaneamente nel giro di 2-4 settimane, con il solo riposo e senza terapie particolari. L’OMS ha dichiarato che potrebbe esserci un maggiore rischio di contagio d’estate, con il via libera a viaggi e vacanze, e l’assembramento di tante persone a festival ed eventi. Tuttavia, non dovremmo allarmarci, in quanto è già attivo il sistema di sorveglianza della malattia in Italia, dove sono stati rilevati finora solo 14 casi a fronte dei 556 confermati in tutto il Mondo.

Per non preoccuparsi troppo di sintomi e trasmissione del vaiolo delle scimmie meglio seguire queste raccomandazioni degli esperti

Piuttosto che affannarci a cercare ossessivamente informazioni su sintomi e trasmissione, dovremmo tutti seguire le raccomandazioni degli esperti che suggeriscono, in caso di febbre o sospette manifestazioni cutanee, di rivolgersi al medico e rimanere a casa a riposo, ed evitare soprattutto contatti con bambini, donne in gravidanza o persone immunodepresse. Per scongiurare invece il contagio, è bene evitare contatti con persone che manifestano sintomi sospetti.

Quando recarsi dal medico o in ospedale

In caso di sintomi dubbi e se si ha il bisogno di spostarsi per andare dal medico o in ospedale, sarebbe opportuno coprire le lesioni e indossare mascherine FFP2 o FFP3. Infine, per contatti diretti, potrebbe essere raccomandato un periodo di isolamento di 21 giorni.

Per non preoccuparsi troppo di sintomi e trasmissione di questa infezione, basterà seguire le linee guida fornite dalle istituzioni per ridurre sensibilmente il rischio per la collettività.

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