Dopo che la settimana era iniziata bene, per l’oro le cose si sono messe male, ma per il rotto della cuffia è riuscito a salvarsi. Il metallo giallo ha iniziato la settimana con una nota positiva, dopo che il PMI manifatturiero dell’ISM negli Stati Uniti è sceso a 46 nel giugno 2023, rispetto ai 46,9 di maggio e al di sotto delle previsioni di 47. Il rallentamento del settore manifatturiero ha sollevato preoccupazioni economiche e ha favorito i prezzi dell’oro. Tuttavia, dai verbali della riunione politica della Fed di giugno è emerso che quasi tutti i partecipanti hanno ritenuto opportuno lasciare il tasso sui fed funds fermo a giugno non escludendo rialzi nei prossimi mesi. Una decisione che potrebbe avere un impatto negativo sul metallo prezioso.
Per l’oro le cose si sono messe male: le indicazioni dell’analisi grafica
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L’oro ha chiuso la seduta del 7 luglio in rialzo dello 0,89% rispetto alla seduta precedente, a quota 1.932,5 $. La settimana, invece, si è chiusa con un rialzo dello 0,16%.
Time frame giornaliero
La tendenza in corso è ribassista e si muove secondo lo scenario mostrato in figura. Da notare che ormai da una decina di seduta le quotazioni si stanno muovendo all’interno del trading range 1.907,7 $ – 1.939,2 $. A questo punto solo la rottura di uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alla commodity.
Qualora la strada delle quotazioni dovesse essere quella al ribasso ricordiamo che il punto di inversione in area 1.856,7 $ è molto importante in quanto ha un’elevatissima probabilità di provare una ripartenza al rialzo.
Time frame settimanale
A livello settimanale vanno notati i tentativi che le quotazioni stanno facendo per ripartire al rialzo, ma senza successo. La resistenza in area 1.939,8 $, infatti, tiene e questi continui fallimenti potrebbero favorire una nuova accelerazione al ribasso secondo lo scenario indicato in figura.
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