Per l’invalido già dal 50% agevolazioni e indennità senza rischi e niente visite fiscali dal 67%

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Non servono invalidità gravi e non serve ottenere per forza il 100% dalle ASL per rientrare in determinate agevolazioni. Infatti, ne esistono tante anche per alcuni soggetti non propriamente invalidi gravi. Indennità che alcuni soggetti possono sfruttare già con il solo 50% di disabilità. A queste, poi, si aggiungono alcuni permessi e meno rischi di perdere il posto di lavoro.

Per l’invalido già dal 50% agevolazioni e indennità senza rischi e niente visite fiscali dal 67%

Anche al disabile con il 50% di disabilità la Legge dà dei benefici. Anche per l’invalido lavoratore. Ci sono permessi retribuiti alla pari delle canoniche indennità di malattia. Il lavoratore a cui è stata assegnata una invalidità pari ad almeno il 50% ha diritto a 30 giorni annui di permesso.

Le 30 giornate di assenza, possono essere anche frazionate e non concorrono al periodo di comporto. Infatti, anche i disabili sono soggetti al rischio licenziamento in caso di malattia che supera il periodo di comporto (numero massimo di giornate di assenza per malattia). I 30 giorni di congedo sono extra. L’unica condizione è che devono essere assenze collegate alla malattia invalidante. Assenze per cure relative alle infermità direttamente legate all’invalidità.

Per godere di 30 giorni di permesso annuali (tra il primo gennaio e il 31 dicembre di ogni anno) serve una domanda. Con allegata la richiesta del medico del SSN o convenzionato col Servizio sanitario nazionale, la domanda di congedo va inoltrata al datore di lavoro, che è obbligato ad accettarla.

Malattia invalidi, cambiano gli obblighi

Per l’invalido già dal 50% agevolazioni e indennità  non mancano, quindi. Non è meno importante, poi, il vantaggio sul trattamento dell’indennità di malattia per il disabile. Alla stregua di tutti i lavoratori, anche il disabile ha diritto all’indennità di malattia. Questo a prescindere che la malattia sia collegata alla patologia invalidante. Infatti, anche i lavoratori affetti da disabilità vale il periodo di comporto.

Ciò che cambia sono le visite fiscali, con le fasce di reperibilità a cui la stragrande maggioranza dei lavoratori sono assoggettati. Il lavoratore disabile che ha una percentuale di invalidità pari o superiore al 67% non è soggetto all’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale da parte dei medici accertatori dell’INPS. Il fattore discriminante per non rispettare l’obbligo di reperibilità è che la malattia deve essere connessa alla patologia invalidante.

Il certificato medico è identico a quello di tutti i lavoratori, cioè quello del medico di famiglia. È dal 2012 che il modello prestampato di certificato ha una casella dedicata proprio agli invalidi. Una casella da barrare se l’assenza per malattia del lavoratore è riconducibile alla condizione di invalidità

Approfondimento

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