Sono in tanti ad affermare che trovare l’anima gemella soprattutto al giorno d’oggi sia una vera impresa, certe volte un miracolo. Tanto che nella Basilica del Santo a Padova da 6 anni si tiene una Messa dedicata a Sant’Antonio casamenteiro per le persone single che hanno tra i 30 e i 50 anni. Una richiesta di intervento divino per trovare grazie alla fede l’anello mancante tra la vita e la felicità. Iniziativa che ha riscosso approvazione da subito tra i fedeli prende spunto da una tradizione portoghese diffusa nell’America Latina per chi ha la necessità di accasarsi.
Non è facile sentire una chimica forte nei confronti di un’altra persona. Ma se ascoltiamo con calma ciò che proviamo realmente potremmo riuscirci. Vicini all’anima gemella dovremmo sentirci al sicuro, provare un rispetto raro e un senso di amicizia palese.
Questione di numeri
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È sorprendente quanto sia raro provare certi sentimenti. Uno studio inglese che ha avuto spazio nelle pagine del Daily Mirror lo spiega. Su 47 milioni di persone solo 84 mila sarebbe soddisfatta della propria vita sentimentale. Cioè 1 persona su 562 avrebbe trovato l’anima gemella. Per aumentare le possibilità gli studiosi hanno stabilito che dovremmo parlare con le persone in palestra, bere dopo il lavoro, rivolgerci ai siti di incontri. Le possibilità aumenterebbero del 15, del 16 e del 17 per cento.
Cosa si prova quando si incontra l’anima gemella? Potremmo provare un amore incondizionato che non abbiamo mai provato prima e interpretare gli eventi della nostra vita in maniera diversa rispetto al solito. Ma non dovrebbe essere un un’ossessione. La anuptafobia sarebbe una condizione patologica a non trovare il partner e a rimanere single. Le pressioni della società potrebbero influire. Internet e mass media potrebbero pressarci in maniera esagerata creandoci traumi o blocchi psicologici.
Come agisce il nostro cervello
Anche l’inconscio farebbe la sua parte. Perché molte persone hanno difficoltà a trovare l’anima gemella? Se il nostro cervello ha sviluppato la convinzione che ci troviamo lontani dal processo di completamento della nostra persona, trovare l’anima gemella potrebbe essere più complicato. È sorprendente quanto sia raro riuscirci. Non pensarci e migliorare noi stessi sfruttando le qualità che abbiamo semplificherebbe la situazione aumentando le possibilità.
L’anima gemella ci farebbe sentire da subito un’affinità radicata e una sintonia nuova. La paura dell’ignoto scomparirebbe e se riuscissimo a lasciarci andare potremmo provare sentimenti sconosciuti. Sentirsi sulla stessa lunghezza d’onda con un estraneo non è facile, dovremmo essere felici da soli prima di provare a esserlo in compagnia.
Per le persone single che hanno tra i 30 e i 50 anni si celebrano messe, ed è sorprendente quanto sia raro trovare la felicità
La gioia interiore che proviamo quando incontriamo una persona speciale è il segnale che siamo sulla via giusta. Un test ci aiuterebbe a capirlo. Quando ci sentiamo felici per la maggior parte della giornata e pensiamo spesso a una persona, proviamo a fare un lungo tragitto in macchina in sua compagnia. Se il silenzio non ci imbarazza e ci sentiamo a nostro agio, quella potrebbe essere la persona che cerchiamo.
È necessario anche assecondare il nostro carattere. Non è detto che con l’anima gemella non si litighi mai. Anche il modo in cui si litiga sarebbe un segnale. Se siamo sonnolenti e questa persona ci da la carica, alcuni lati del nostro carattere potrebbero modificarsi. Rimanere aperti nei confronti del cambiamento aiuterebbe a non rendere vana questa ricerca.