Ad oggi ipotizzare chi potrà beneficiare della sospensione dei pagamenti è impresa titanica. In effetti il Decreto Ristori bis ha stabilito vari parametri. Perciò per la sospensione dei pagamenti tutto in alto mare. Probabilmente si capirà qualcosa in più nella prossima settimana.
Cosa prevede il Decreto
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Il Decreto ha previsto tre sospensioni, due delle quali riferite alla residenza del contribuente in base alle zone rosse o arancioni. Purtroppo, il Ministero della Salute non ha ancora ufficializzato la colorazione regionale. Per questo motivo è indecifrabile davvero tutto. Non resta, dunque, che attendere il 16 novembre per vedere a quella data le ordinanze e capire effettivamente la platea dei soggetti che potranno beneficiare dello stop dei versamenti.
Gli italiani, quindi, sono sulla graticola. Non sanno come doversi comportare per i pagamenti da fare. La problematica è insita nella norma del Decreto. Infatti sta scritto che i beneficiari vengono individuati in base al domicilio fiscale, sede legale o sede operativa. Di conseguenza è importante avere la certezza di quali regioni sono caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità e da un livello di rischio alto.
La pandemia imperversa
La pandemia del coronavirus sta investendo tutta Italia ma la strategia del Governo è di fare restrizioni regionali in base a determinati valori. Inoltre, c’è un altro aspetto da non sottovalutare. Le ordinanze sono efficaci per 15 giorni, quindi potrebbe accadere che oggi una regione rientri in una determinata fascia per poi cambiare colore in meglio o in peggio. Da questo passaggio, i contribuenti della regione interessata possono o meno fare la richiesta di sospensione dei pagamenti.
Giorni decisivi
Un gran caos che a giorni andrà chiarito necessariamente. Per questo motivo ad oggi è ignota la platea e anche l’entità dello slittamento. L’unica certezza è data dall’importo complessivo dei versamenti da fare. Nella relazione tecnica, allegata al Decreto Ristori, sta scritto che l’importo risulta essere di 549 milioni di euro. 264 milioni sono ritenute alla fonte relative ai redditi da lavoro dipendente, 12 milioni si euro da addizionali regionali e comunali e 273 milioni dall’IVA. C’è da attendere per la sospensione dei pagamenti, tutto in alto mare.