Sulle operazioni trasmesse dai contribuenti, ed in particolare quelle relative all’IVA, c’è un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Che è di fresca emanazione. Visto che questo riporta la data del 4 novembre del 2022. Si tratta, in accordo con quanto reso noto dal Fisco, di un provvedimento che, tra l’altro, fissa le regole in materia di gestione delle anomalie. Proprio ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Precisamente, tra le operazioni effettuate. E le dichiarazioni IVA presentate dai contribuenti.
Al riguardo, con riferimento ai dati IVA 2019, il contribuente ha la possibilità di fornire al Fisco tutti i dati. E tutti i documenti utili che sono sconosciuti proprio all’Amministrazione finanziaria dello Stato. E che possono poi portare, eventualmente, a sanare la propria posizione. Ed in tal caso la comunicazione di anomalia non porterà a sanzioni. Dato che l’atto sarà annullato.
Per la dichiarazione fiscale IVA irregolare ecco come evitare le sanzioni piene
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Altrimenti, il contribuente avrà la possibilità di sanare la propria posizione non solo versando il dovuto. Utilizzando i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate. Ma anche beneficiando di uno sconto sulle sanzioni amministrative. E questo grazie all’istituto del ravvedimento operoso.
Per la dichiarazione fiscale IVA irregolare, la modalità di comunicazione standard delle anomalie è una sola. Quella che prevede la trasmissione. E quindi l’inoltro al domicilio fiscale digitale del contribuente. Altrimenti, se il domicilio fiscale digitale non è stato fornito, allora l’Agenzia delle Entrate invierà al contribuente la comunicazione di irregolarità nella modalità cartacea. Ovverosia a mezzo posta ordinaria. E quindi con la classica raccomandata con la ricevuta di ritorno.
In particolare, con il ravvedimento operoso l’ammontare della sanzione è inversamente proporzionale. Rispetto al tempo che è trascorso dalla violazione. Inoltre, il contribuente nella maggioranza dei casi ha la possibilità di sanare la propria posizione con il ravvedimento non solo quando la violazione è stata già accertata. Ma anche a seguito di eventuali attività amministrative di controllo. Nonché accessi ed ispezioni presso le sedi fisiche.
Quali dati comunica il Fisco al contribuente ed anche alla Guardia di Finanza
Non a caso, i dati sulle anomalie IVA non sono comunicati e quindi a disposizione solo del contribuente. Anche mediante l’utilizzo di strumenti informatici. Ma anche della Guardia di Finanza. Dai dati sulle operazioni imponibili. A quelle esenti. Passando per le operazioni di reverse charge. Oltre a fornire pure altri dati identificativi che spaziano dal codice fiscale, al nome e cognome del contribuente. Passando per l’anno di imposta e per il codice atto.