Per il prestito alle Poste ai pensionati INPS non serve il conto corrente e le rate partono da 50 euro al mese

poste

In questo 2022 in cui i prezzi di beni e servizi sono alle stelle è facile andare in rosso sul conto. Spesso, ma non sempre, chi rimane senza soldi a fine mese è perché non ha messo in pratica alcune regole sul budget familiare. Per venire incontro ai contribuenti, il legislatore ha approvato in settimana il decreto Aiuti che prevede 200 euro di Bonus una tantum. L’indennità in alcuni casi arriva in automatico dall’INPS, mentre in altri bisogna fare apposita domanda.

Malgrado ciò, a volte c’è tuttavia bisogno di accendere un prestito. Oltre al canale delle banche e delle finanziarie, ecco Quinto BancoPosta. Si tratta di un finanziamento dedicato a dipendenti pubblici e del Gruppo Poste, oltre ai pensionati. A quest’ultimo riguardo, per il prestito alle Poste ai pensionati INPS vediamo cosa serve e come funziona.

Una panoramica del prestito che dà credito ai pensionati

Quinto BancoPosta Pensionati concede loro credito a una serie di condizioni. La durata del prestito varia tra i 36 e 120 mesi (da 3 a 10 anni) e si plasma alle concrete possibilità economiche del cliente. Questo passaggio vuol dire almeno due cose.

La prima è che l’entità effettiva del prestito concesso dipende dall’importo della pensione del richiedente. La seconda è che le rate del rimborso sono tarate alle effettive possibilità economiche del pensionato. Come per gli altri prestiti con cessione del quinto, la rata mensile arriva fino a un quinto del vitalizio, trattenuta direttamente sulla pensione.

Per il prestito alle Poste ai pensionati INPS non serve il conto corrente e le rate partono da 50 euro al mese

Per avere un’idea delle condizioni effettive del prestito, sfruttiamo l’esempio presente sullo stesso portale aziendale. Immaginiamo un pensionato di 62 anni con un vitalizio netto mensile di 1.300 euro. Ipotizzando una rata mensile di 250 euro e una durata massima di 10 anni (120 rate mensili), l’importo totale dovuto sarebbe di 30mila euro. Invece l’importo netto erogato (cioè l’importo finanziato) sarebbe di 20.614,35 euro.

Dunque, la cifra-complemento a 30mila è la quota degli interessi (9.385,65 euro) da corrispondere all’intermediario in 10 anni. In pratica, al momento in cui scriviamo il tasso TAN (fisso) è del 7,99% e il TAEG dell’8,29%. Poi non sono previste spese di istruttoria, di incasso, nessuna imposta di bollo e commissioni varie.

Come accendere Quinto BancoPosta

Per accendere il prestito occorre che il richiedente risieda in Italia e sia titolare di un reddito pensione dimostrabile. Inoltre, occorre che al termine del piano d’ammortamento egli abbia un’età massima di 84 anni compiuti.

Tra i documenti da portare all’ufficio postale per la sua attivazione troviamo la tessera sanitaria e un documento d’identità personale. Per i richiedenti extra-UE serve anche il permesso di soggiorno a tempo indefinito o con scadenza posticipata alla data di estinzione del prestito.

Poi serve il modello OBISM – Certificato di pensione, o in alternativa la Comunicazione di Liquidazione pensione. Nel caso di rinnovo per altra cessione in corso, invece, occorre il conteggio estintivo della precedente finanziaria.

Se il richiedente è cliente di Poste, il prestito concesso viene erogato su c/c BancoPosta. Oppure su libretto di risparmio nominativo ordinario e Smart.

Negli altri casi il prestito viene concesso tramite bonifico bancario o assegno vidimato non trasferibile e intestato al richiedente. Il rimborso prevede rate fisse mensili a partire da 50 euro e fino ad estinzione del debito.

Lettura consigliata

Questi fortunati pensionati riceveranno un ricco cedolino di luglio grazie alla presenza di almeno 3 emolumenti

Consigliati per te