Dopo che due settimane fa evidenziamo come i ribassisti avevano fallito la loro occasione, le quotazioni del petrolio si sono dirette verso area 80 dollari. Tuttavia, per il petrolio potrebbe essere arrivato il momento di tirare il fiato.
La settimana, però, si è sviluppata in una fase laterale rialzista con il prezzo del petrolio sottoposto a due forze contrastanti. Da una parte la decisione della Cina che si dice di essere pronta a comprare più petrolio e altre forniture energetiche per soddisfare la crescente domanda. Dall’altra il rialzo del dollaro che tende a pesare sulle nazioni soprattutto europee e il dato sull’aumento inaspettato delle scorte di greggio degli Stati Uniti. Questo dato è legato alla ripresa della produzione nella Costa del Golfo che è tornata vicino ai livelli raggiunti prima che l’uragano Ida colpisse circa un mese fa.
Nelle prossime settimane una possibile riduzione dei prezzi del petrolio potrebbe arrivare dalle preoccupazioni del mercato immobiliare in Cina. La convinzione generale, infatti, è che una crisi della seconda economia più grande del mondo è probabile che colpisca la domanda di petrolio.
Un impatto sul petrolio potrebbe anche arrivare dai colloqui in stallo tra l’Iran e le potenze mondiali per ripristinare un accordo nucleare del 2015 che riprenderanno presto. Un accordo nucleare dovrebbe permettere all’Iran di esportare più greggio con un impatto negativo sul prezzo del petrolio
Per il petrolio potrebbe essere arrivato il momento di tirare il fiato: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 1 ottobre a quota 75,88 dollari in rialzo del 1,13% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un rialzo dello 2,61% rispetto alla chiusura settimanale precedente
Time frame giornaliero
Le quotazioni hanno raggiunto la massima estensione rialzista in area 75,16 dollari. Questo traguardo ha fatto si che iniziasse una fase laterale che al momento attanaglia le quotazioni e che potrebbe preludere a un salutare ritracciamento.
Una prima conferma dell’inizio del ritracciamento si avrebbe con una chiusura settimanale inferiore a 73,5 dollari.
Time frame settimanale
Quella del 1 ottobre è stata la più elevata dall’ottobre 2018. Va anche detto, però, che nel corso degli ultimi 3 anni area 80 dollari ha sempre respinto le velleità dei rialzisti. Bisogna, quindi, prestare molta attenzione e non farsi trovare impreparati.
Il superamento di area 81,7 dollari farebbe scattare le quotazioni nuovamente al rialzo verso gli obiettivi indicati in figura con la massima estensione in area 120 dollari.
I ribassisti potrebbero prendere il sopravvento nel caso di chiusure settimanali inferiori a 69,2 dollari.
Time frame mensile
Notiamo solo che il limite invalicabile di lungo periodo passa comunque per area 76,8 dollari.