Un rialzo settimanale così importante sul cambio euro dollaro non si registrava dal novembre 2022. Adesso, quindi, per il cambio euro dollaro area 1,20 non è più un miraggio. Sono lontani i tempi in cui il cambio viaggiava sotto la parità. Sembra un secolo, ma tutto questo accadeva nel settembre del 2022.
Ma cosa ha scatenato questo forte movimento rialzista che, dopo mesi di difficoltà nel superare area 1,10, ha messo il turbo rompendo tutte le resistenze?
La Federal Reserve ritiene di essere vicina alla fine del suo ciclo di rialzi dei tassi in un contesto di inflazione in calo. Inoltre, i dati sull’inflazione alla produzione e al consumo di giugno negli Stati Uniti hanno mostrato un allentamento della pressione sui prezzi. I prezzi alla produzione statunitensi sono cresciuti di poco il mese scorso e l’aumento annuale è stato il più basso in quasi tre anni, secondo i dati di giovedì, un giorno dopo che un rapporto ha indicato che i prezzi al consumo sono aumentati in modo modesto il mese scorso.
La miscela perfetta per indebolire il dollaro non solo contro l’euro, ma contro tutte le principali valute mondiali.
Per il cambio euro dollaro area 1,20 non è più un miraggio: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il 7 luglio la chiusura del cambio euro dollaro (FXEURUSD) è stata a 1,1227, in rialzo del 2,38% rispetto alla seduta precedente. La settimana ha chiuso in rialzo dello 0,49% rispetto a quella precedente.
Time frame giornaliero
Nel breve termine con la rottura sia del massimo annuale che della forte resistenza in area 1,1215 le quotazioni potrebbero continuare il loro rialzo secondo lo scenario mostrato in figura. Per capire le forza dell’euro contro il dollaro basto pensare che sette sedute consecutive al rialzo non si registravano da 3 anni, era il luglio del 2020.
I ribassisti potrebbero riprendere il controllo della tendenza in corso nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 1,1215.
Time frame settimanale
A livello settimanale lo scenario è identico a quello giornaliero, per cui non c’è nulla da aggiungere se non che un rialzo settimanale così importante non si vedeva dal novembre del 2022.
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