In Italia esistono regole che tutelano i consumatori da pratiche scorrette dei venditori. Adesso però le tutele aumentano con quello che introduce una direttiva UE appena recepita dal Consiglio dei Ministri italiano.
Si tratta di una vecchia direttiva UE del 2019 che adesso trova l’ok anche nel Governo italiano per poter entrare in funzione nel Bel Paese. Ed i consumatori sicuramente ringraziano se è vero che anche il ribasso dei prezzi, come avviene per esempio nei saldi, adesso deve essere assoggettato a un regime di maggiore chiarezza per i clienti.
Di cosa parla la direttiva UE
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Per i consumatori nuove tutele garantite dal fatto che la proposta di via libera all’applicazione di una direttiva europea è stata licenziata con esito positivo dal Consiglio dei Ministri. Una proposta di Raffaele Fitto e Adolfo Urso, due Ministri del Governo Meloni.
Le novità non tarderanno a dare i loro frutti in materia di tutela e protezione dei consumatori. Rendere più facile e migliorare la conoscenza dei diritti dei consumatori è ciò che il Governo ha deciso di fare. La UE ci aveva pensato ormai da anni. E come sempre ad ogni misura che prevede regole da seguire, vengono introdotte sanzioni per chi le viola. Sanzioni pari ad almeno il 4% del fatturato annuo di chi non si attiene alle regole sulla trasparenza.
Per i consumatori nuove tutele anche sui ribassi di prezzo
Una cosa assai comune che vessa i consumatori sono le pratiche scorrette di chi vende o offre qualcosa. Clausole particolari (le cosiddette clausole vessatorie), saldi e ribassi dei prezzi senza garanzia di veridicità, comunicazioni commerciali scorrette o non veritiere e così via. Tutto questo finisce adesso nel mirino delle nuove norme severe dal punto di vista sanzionatorio. Per esempio, quando una azienda produrrà una campagna che annuncia saldi e riduzioni del prezzo, adesso dovrà indicare il prezzo usato nei 30 giorni precedenti quello di avvio del ribasso.
Ma tra le nuove regole obbligatorie da seguire, pure la vendita o rivendita di biglietti che precedentemente erano stati comperati con le procedure automatizzate di acquisto. I commenti che vengono chiamati recensioni dovranno essere per forza di cose confermate dal punto di vista dell’autenticità da chi le utilizza. Questo per dimostrare la bontà del prodotto, del bene o del servizio pubblicizzato e messo in vendita. Le multe diventano davvero salate. Basti pensare che sulle clausole vessatorie i responsabili di una violazione possono essere assoggettati a multe e sanzioni pecuniarie tra i 5.000 euro ed i 5.000.000 di euro.