Se si pensa a un pericolo in cui possiamo imbatterci nella natura, forse la prima immagine che verrà in mente è quella di un orso arrabbiato. Per esperienza sappiamo bene, però, che anche fare due passi in campagna o mangiare qualcosa in terrazzo possono essere pericolosi. Non parliamo di animali feroci o vipere, ma di altri più comuni, come api e vespe.
Le api operose sono molto importanti per l’impollinazione e la produzione del dolce miele. Insieme alle vespe, però, potrebbero recare danni al nostro corpo. Di solito le api pungono se si sentono minacciate, le vespe lo farebbero quando cerchiamo di cacciarle dal cibo che le attrae. Il pungiglione di questi insetti, quindi, potrebbe conficcarsi nella nostra pelle. In particolare, quello delle vespe contiene un veleno.
Le reazioni potrebbero essere di due tipi: non allergica, con gonfiore e prurito, o allergica. In questo caso la zona con i sintomi sarebbe più estesa e si manifesterebbero anche difficoltà a respirare, pressione bassa e dolori al petto.
In caso di allergia, sarebbe bene chiamare subito i soccorsi. Se già l’individuo ne era a conoscenza, probabilmente porterà sempre con sé i farmaci opportuni per attutire i sintomi. In ogni caso, gli specialisti consigliano di usare una tessera plastificata per estrarre il pungiglione di api e vespe o un ago disinfettato. Meglio evitare la pinzetta per non romperlo. Poi si dovrebbe lavare la zona con acqua ossigenata, passare del ghiaccio e una crema cortisonica.
Inopportuni incontri ravvicinati
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In estate magari programmiamo un bel viaggio al mare. Mettiamo in valigia vestiti leggeri, qualcosa per proteggere occhi e pelle, facciamo benzina e arriviamo in hotel. Se siamo stanchi potremo rinviare al giorno dopo un bel bagno rilassante al mare. In questo posto in cui dedicarsi allo svago e alla tintarella possono nascondersi pericoli insidiosi.
Al mare ci si potrebbe ferire calpestando il pesce tracina o i ricci. L’individuo potrebbe accusare dolore agli arti e a volte anche gonfiore. In questo caso gli specialisti consiglierebbero di somministrare un antidolorifico e chiamare il pronto soccorso. Usare una pinzetta potrebbe peggiorare la situazione così come mettere acqua o sabbia calda.
Per ferite da riccio o tracina, contatto con meduse e punture di vespe e api ecco cosa consiglierebbero gli specialisti
Se invece c’è un contatto con i tentacoli urticanti della medusa, si potrebbero manifestare rossore e prurito. Gli esperti sconsiglierebbero di mettere sulla zona ammoniaca, urina, alcol oppure aceto. Invece, potrebbe dare sollievo lavare la parte colpita con acqua di mare e togliere con una tessera plastificata gli eventuali filamenti della medusa, senza romperli.
Per alleviare i sintomi andrebbe passato un gel al cloruro d’ammonio. Inoltre, sarebbe meglio non andare al mare per qualche settimana. Se all’infiammazione si associano sintomi gravi come difficoltà a respirare, sarebbe meglio recarsi al pronto soccorso.
Per ferite da riccio o tracina o altre problematiche, quindi, sarebbe meglio attenersi alle indicazioni della guardia medica o del 118 e limitare il fai da te a poche azioni.
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