Con il caldo aumenta il rischio di pressione bassa, le energie vengono meno, capogiri e senso di svenimenti sono alla portata di tutti, non solo degli anziani. Non sono sintomi che riguardano solo patologie particolari, ma le alte temperature creano sempre gli stessi disagi, se non stiamo attenti. Può succedere dentro un negozio, al mare e mentre siamo in fila in auto.
Queste reazioni possono essere sintomi di disidratazione, troppa esposizione al sole. I valori della pressione sanguigna variano leggermente da un individuo all’altro e dall’orario di misurazione, se al risveglio o dopo i pasti. Se la pressione è al di sotto della media, ipotensione, si verificano episodi di forte stanchezza, spossatezza, emicrania, giramenti di testa e vista confusa e appannata.
L’alimentazione e le buone abitudini a tavola possono aiutare a contrastare questi malesseri momentanei. Infatti, per evitare svenimenti al sole e regolare la pressione bassa, servono questi alimenti, semplici e anche buoni.
Sali minerali e vitamine
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Oltre a bere almeno 2 litri d’acqua, anche se non abbiamo sete, dovremmo integrare i sali minerali e le vitamine perse. Utilissime sono, in questo senso, le spremute di frutta, piene di potassio e magnesio, ma non troppo zuccherate, né fredde. Mangiare kiwi, banane, fragole, ciliegie, limoni ed arance, anche sotto forma di frullati o centrifughe. Si possono tenere facilmente in auto, in borsa o in ufficio, se mai dovessimo avere un repentino calo. A tavola, prepariamo tanta verdura a foglia verde, per riequilibrare le vitamine e i nutrimenti necessari.
Proteine, liquirizia e zenzero
Sono adatti alimenti ad alto contenuto di proteine, ma pochi grassi, come le proteine vegetali, di cui fanno parte frutta secca, cereali e legumi. Per reagire prontamente in momenti di offuscamento della vista, sarà comodo portare con sé un bastoncino di liquirizia, una caramella allo zenzero o preparare un infuso con le radici.
Per evitare svenimenti al sole e regolare la pressione bassa, servono questi alimenti, sempre in accordo con il proprio medico curante.