L’olio extravergine di oliva è uno dei principali ingredienti che tutti i giorni portiamo nelle nostre tavole. Per insaporire i nostri piatti preferiti a crudo, o per cucinare patate dolci in padella o schiacciate. Però tutti noi, almeno una volta, ci siamo chiesti se sia veramente giusto usarlo. O anche se sia davvero una cottura salutare per i nostri corpi. C’e chi dice che non sia adatto per friggere, chi invece sostiene il contrario. Dove sta la verità?
Attenzione ai problemi a vescica e reni
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L’elemento che definisce se un olio è adatto alla frittura è la sua resistenza al calore. Per meglio dire il punto di fumo dell’olio è quella determinata temperatura che, se sorpassata, gli fa rilasciare sostanze tossiche come l’acroleina. Ma perché è tossica? Perché infiamma le mucose congiuntive degli occhi e le vie respiratorie, limitando la frequenza cardiaca, per esempio. Usare un olio sbagliato quotidianamente potrebbe provocare problemi anche ai reni e alla vescica. Questa sostanza si trova in oli che hanno perso già le loro proprietà, quindi che sono già stati usati. Ma vediamo quali sono quelli che contengono meno acroleina.
Per evitare problemi a reni e polmoni dovremmo usare l’olio extravergine di oliva ottimo anche per la frittura
La produzione di questa sostanza tossica sarebbe maggiore negli oli vegetali che contengono un alto quantitativo di soia, lino, noci. Insomma, gli acidi grassi polinsaturi. Quelli che compriamo al supermercato sono buoni per il tipo di cottura se è evidenziato nell’etichetta che sono per la frittura. L’olio che ne sprigiona meno sarebbe l’olio di arachide, come quello di girasole. Anche in questo caso però non dovrebbero essere usati più di una volta. L’olio extravergine è molto resistente al riscaldamento, che sia in cottura o in frittura. I suoi acidi grassi sono più stabili rispetto all’olio di semi, per esempio. Per evitare problemi a reni e polmoni dovremmo usare l’olio extravergine di oliva ottimo anche per la frittura, poiché è un prodotto del tutto naturale. Alcuni sostengono che potrebbe essere anche più digeribile, rispetto ad altri oli raffinati.
Usiamolo nel modo giusto
Usarlo per la frittura però richiede alcuni accorgimenti. Non bisogna superare i 210 gradi centigradi in cottura. Ma niente paura perché, nelle nostre cucine, di solito la temperatura con cui friggiamo raggiunge massimo i 180 gradi. Non bisogna usarlo quando è scuro, viscoso o produce fumo. Questo vuol dire sostituirlo o buttarlo dopo aver terminato di cucinare. Evitiamo anche di rimpolparlo con altro olio durante la cottura. Inoltre, è meglio far scolare bene i cibi fritti, magari su della carta assorbente prima di servirli a tavola. In questo modo il cibo non solo sarà più sano, ma anche più digeribile. Poiché avremo evitato tutto l’olio in eccesso. Evitiamo anche spezie e sale, meglio condire post frittura per evitare di alterare l’olio in fase di preparazione. L’olio extravergine costa un po’ rispetto ad altri oli, ma questo ci garantisce qualità e soprattutto salvaguardia della nostra salute.