Per evitare brutte sorprese quando riceviamo l’eredità ricordiamo questa possibilità che ci tiene al sicuro da possibili rischi

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Il nostro ordinamento è molto preciso e minuzioso quando si tratta di stabilire il destino dei beni di un defunto. Questo avviene perché può essere molto complicato suddividere l’asse ereditario, specie quando si tratta di beni indivisibili. La questione è complicata anche per i familiari e gli eredi, che potrebbero non trovarsi in pieno accordo. Per non parlare poi delle imposte di successione che ci potrebbero riguardare. Per fortuna per una di queste imposte è prevista la possibilità di dilazionare l’80% dell’importo in varie rate.

Talvolta, però accettare l’eredità può non essere così vantaggioso. Infatti, il defunto poteva trovarsi in una situazione debitoria particolarmente pesante. Così gli eredi devono fare attenzione a non compiere alcuni atti che potrebbero essere considerati come accettazione tacita dell’eredità. Esiste, però, un regime appositamente pensato per evitare che il dubbio sulla consistenza dei debiti spinga gli eredi a rifiutare l’eredità. Infatti, potremmo prediligere l’opzione dell’accettare l’eredità con beneficio d’inventario per evitare brutte sorprese quando riceviamo l’eredità. Così vediamo in cosa consiste questa scelta.

Una scelta consapevole

Per prima cosa dovremmo ricordare che non si può rinunciare all’eredità, una volta accettata. Accettarla è un diritto che si prescrive in 10 anni dal momento in cui si apre l’eredità stessa e la cui effettuazione non può essere subordinata ad alcun vincolo (come potrebbe essere il sopraggiungere di notizie di debiti del defunto). Dovremmo, quindi, stare attenti a non compiere atti che possano far presumere l’accettazione se non la vogliamo. L’accettazione presunta avviene quando il chiamato in causa non redige un inventario dei beni del defunto pur essendone in possesso. Il termine per redigerlo è di tre mesi dall’apertura della successione, e una volta trascorsi l’erede accetterà implicitamente anche eventuali debiti.

Ma l’opzione da considerare se abbiamo dubbi sull’esistenza di molti debiti è quella dell’accettazione con beneficio d’inventario. Solo in questo modo risponderemo dei debiti del defunto limitatamente al valore dei beni ereditati. Non rischieremo invece di rispondere con il nostro patrimonio. La dichiarazione di accettazione con beneficio d’inventario viene svolta presso un notaio o nella cancelleria del tribunale. In questo caso la sede cui rivolgersi deve essere la sede del tribunale civile che si trova nella circoscrizione presso cui aveva il domicilio il defunto nel momento in cui questi è mancato. La dichiarazione deve poi essere completata poi dal relativo inventario riguardante i beni ereditati. Questo deve essere completato prima o dopo la dichiarazione, ma comunque entro tre mesi dall’apertura dell’eredità.

Per evitare brutte sorprese quando riceviamo l’eredità ricordiamo questa possibilità che ci tiene al sicuro da possibili rischi

In caso di mancato completamento si può ottenere una proroga di tre mesi per completare le relative operazioni. Difatti, se questi termini non venissero rispettati, il chiamato all’eredità sarà considerato erede puro e semplice. Se l’inventario è concluso ma non è stata ancora effettuata la dichiarazione, il chiamato in causa avrà 40 giorni per effettuarla o per rifiutare l’eredità

Se la scelta invece dovesse ricadere sul non accettare l’eredità, sussistono comunque alcuni beni che vengono esclusi per legge dall’asse ereditario. Possiamo però riceverli solo qualora il defunto non avesse già maturato il diritto a riscuoterli per sopraggiunta età pensionabile. Infatti, in questo caso, riscuoterli sarebbe considerata accettazione tacita dell’eredità.

Approfondimento

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