Il testamento olografo è una delle forme testamentarie più utilizzate e più apprezzate. Infatti, ha delle caratteristiche che lo rendono la forma testamentaria più economica e più semplice da redigere. Intanto, non ha bisogno dell’intervento del notaio. Il testatore non deve rivolgersi ad un professionista per redigere tale atto. Questo comporta un notevole risparmio di denaro. Non solo, soprattutto garantisce assoluta riservatezza rispetto al contenuto del testamento.
Infatti, l’intervento del notaio non è necessario né per la redazione del documento né per la sua conservazione. La legge richiede espressamente, affinché il testamento olografo sia valido, solo tre condizioni. Il testatore deve, infatti, redigerlo, sottoscriverlo e datarlo di suo pugno. Queste sono le uniche condizioni previste espressamente dalla legge.
I requisiti del testamento olografo
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Nel tempo, però, la giurisprudenza si è occupata molte volte del testamento olografo. In particolare, ha affrontato casi in cui non era semplice stabilire se il testamento fosse valido oppure no. È chiaro che dalla soluzione di queste questioni dipende anche la sorte dei beni distribuiti dal testamento. Se il giudice dichiarasse invalido l’atto contenente le ultime volontà del defunto si aprirebbe, di diritto, la successione legittima.
Ed allora, per essere sicuri di ottenere i beni dell’eredità, gli eredi dovrebbero conoscere alcune sentenze molto importanti dalla giurisprudenza. Molto interessante, in questo senso, una recente sentenza della Corte di Cassazione, numero 25936 del 2021. In questo provvedimento i giudici hanno spiegato che non sempre una scrittura privata, anche datata e firmata, è un testamento olografo.
Per essere sicuri di ottenere l’eredità, gli eredi dovrebbero controllare questo requisito fondamentale ma sottovaluto del testamento olografo
Infatti, gli eredi devono controllare che dal documento redatto emergano chiaramente le ultime volontà del testatore. Più specificamente, deve emergere dall’atto la volontà del testatore di disporre dei suoi beni dopo la morte. Non deve trattarsi, dunque, di un mero progetto o idea vaga sulla divisione dei suoi beni. Il testamento deve, infatti, contenere obbligatoriamente la volontà attuale del testatore.
Questa verifica assume particolare importanza per il testamento olografo. Infatti, il testatore redige questo atto senza l’aiuto di un professionista, scrivendolo di suo pugno e spesso in solitudine. Non sempre le ultime volontà sono chiare e contengono disposizioni inequivocabili. Dunque, per essere sicuri di non perdere i beni dell’eredità ed evitare l’invalidità del testamento, gli eredi devono verificare questo requisito fondamentale ma spesso sottovaluto.
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