La menopausa è una fase di passaggio della vita di ogni donna, che coincide con la fine del ciclo mestruale e della vita riproduttiva. Si tratta di un cambiamento importante, caratterizzato da una fluttuazione, e poi da una cessazione, della produzione di estrogeni. Questo fenomeno potrebbe provocare diversi sintomi che, in base ai casi, possono essere lievi oppure spiacevoli a livello sia fisico che psicologico. Tra i vari sintomi potrebbero manifestarsi stanchezza, affaticamento, irritabilità, cattivo umore, emicranie, disturbi del sonno e vampate di calore. A questi potrebbero aggiungersi anche un aumento del peso, difficoltà a concentrarsi, dolori articolari e muscolari, incontinenza, e così via.
Terapia ormonale sostitutiva
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Per contrastare e controllare questi sintomi, in genere si intraprendono delle terapie a base di ormoni, che consistono nell’assunzione di estrogeni. Questi ultimi, in genere, si somministrano insieme al progesterone. La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è indicata per tutte quelle donne che presentano una menopausa precoce o che sono debilitate da alcuni sintomi.
In passato questo approccio è stato molto combattuto, poiché si pensava fosse implicato nell’aumento di tumori. Diversi studi, invece, hanno superato questa visione, dimostrando l’infondatezza di questa ipotesi. Tuttavia, così come accade per la maggior parte delle terapie farmacologiche, anche la terapia ormonale sostitutiva potrebbe comportare dei rischi relativi.
Quindi, per contrastare vampate di calore e altri sintomi della menopausa, questa terapia risulterebbe molto efficace, ma occhio ai rischi
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ci sono alcuni studi che affermerebbero la possibilità di un aumento del rischio di:
- tumore al seno, all’ovaio o all’utero;
- trombosi venosa;
- ictus e patologia cardiaca.
Per quanto riguarda il tumore al seno, per ogni anno, si riscontra l’aumento di 1 caso ogni 1.000 donne. Il rischio però è inferiore per le donne che assumono soltanto estrogeni, e tende a diminuire dopo 5 anni dalla sospensione della terapia. In ogni caso, è importante sottoporsi con regolarità allo screening del tumore alla mammella. Anche per il tumore all’ovaio si registra un caso in più ogni 1.000 donne per 5 anni, con una diminuzione del rischio con la sospensione della terapia.
Per il tumore all’utero, invece, le probabilità potrebbero aumentare nel caso in cui si assumano solo estrogeni. Mentre con la TOS combinata (estrogeni e progestinici) il rischio si ridurrebbe quasi completamente. Per quanto riguarda la trombosi venosa, gli studi hanno stimato, invece, un aumento di 2 casi ogni 1.000 donne, per ogni anno. Mentre per l’ictus, il rischio scende a 1 caso ogni 1.000 donne ogni anno. Nuovi studi sul tema, inoltre, suggerirebbero che il rischio di malattia cardiaca diminuirebbe iniziando la terapia prima dei 60 anni.
Terapie non ormonali
Per contrastare vampate di calore e altri sintomi, solitamente vengono utilizzati anche farmaci o preparati non ormonali, detti fito-estrogeni. Il più conosciuto è la soia, anche se non è stata dimostrata la sua efficacia né per il trattamento dell’osteoporosi, né per il controllo degli altri sintomi.
Altri rimedi naturali potrebbero essere il trifoglio rosso o alcuni preparati a base di cimifuga racemosa.