Lavorare nel settore pubblico o in quello privato presuppone profonde differenze. Prima fra tutte il diritto all’eventuale indennità di disoccupazione NASPI. Nel settore privato, infatti, spetta sempre se si perde involontariamente il lavoro. Sia che il contratto sia a tempo determinato sia, invece, che sia a tempo indeterminato. Nel settore pubblico, invece, spetta solo alla scadenza del rapporto di lavoro a tempo determinato. Per i lavoratori in ruolo, infatti, la NASPI non è prevista neanche in caso di licenziamento.
E, quindi, non spetta neanche alla neo mamma che decide di dimettersi nell’anno di vita del figlio. Ma solo se ha contratto di lavoro a tempo indeterminato. Un’altra differenza sostanziale è data dalla cosiddetta buonuscita. Ovvero l’importo che spetta al dipendente alla fine del proprio rapporto di lavoro. Per comprare casa o per spese mediche impreviste, ad esempio, i lavoratori del settore privato possono richiedere un anticipo del TFR. E i dipendenti della pubblica amministrazione?
TFS e TFR differenze tra pubblico e privato
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Nel settore privato il TFR viene erogato al termine del rapporto di lavoro. O con l’ultima busta paga o, in alternativa, con una successiva. Ma in ogni caso la liquidazione è quasi immediata. Nel settore pubblico, invece, i dipendenti devono attendere molti mesi per ricevere le somme maturate. Da un minimo di 15 mesi per coloro che terminano il lavoro involontariamente, ad un massimo di diversi anni.
E già questa grossa differenza fa indignare non poco i dipendenti della pubblica amministrazione. Che devono attendere lunghi periodi prima di poter disporre delle somme. Importi, tra l’altro, che dovrebbero servire ad affrontare economicamente in modo sereno la fine di un rapporto di lavoro.
Per comprare casa o per spese mediche impreviste i dipendenti pubblici possono avere il TFR prima della pensione solo in questi casi
I dipendenti pubblici, poi, non possono chiedere un anticipo del proprio TFR o TFS per comprare casa o per spese mediche impreviste. Finchè il dipendente pubblico è in servizio non può disporre delle cifre accumulate a titolo di buonuscita neanche se si trova in un momento di bisogno. Il dipendente del pubblico impiego per avere diritto al proprio TFS o TFR deve attendere, quindi, la cessazione del servizio.
Ma questo non significa che necessariamente la buonuscita arriverà con il pensionamento. Basta, infatti, la cessazione del rapporto di lavoro per far decorrere i tempi di attesa per ricevere le somme. Un dipendente della pubblica amministrazione con contratto a tempo determinato, infatti, potrà ricevere le somme alla scadenza del contratto. A patto che sia decorso il tempo di atteso previsto in questo caso, ovvero almeno 15 mesi.
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