Per comprare casa con un mutuo i tassi BCE fanno impennare le rate

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A conclusione della riunione del Consiglio direttivo, la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso in data odierna di alzare i tassi di interesse di altri 75 punti base. Si tratta di una decisione che è in linea con le attese degli analisti. Ma si tratta pure di un rialzo dei tassi che, inesorabilmente, andrà ad incidere sull’accesso al credito con una maggiore spesa per interessi. In Italia e non solo.

A farne le spese, tra l’altro, saranno i mutui ipotecari per effetto di un innalzamento della rata mensile da pagare. In particolare, solo chi già sta pagando un mutuo a tasso fisso è immune all’aumento del costo del denaro da parte della BCE.

L’impatto dell’aumento dei tassi, in ogni caso, varia da un mutuatario all’altro. Anche in ragione del debito residuo ancora da rimborsare, relativamente al finanziamento ipotecario. Ed anche in base al numero di rate ancora da pagare così come previsto dal piano di ammortamento.

Per comprare casa con un mutuo ecco cosa fare per risparmiare

Mentre da ora tutto cambia per la stipula di nuovi finanziamenti ipotecari. In quanto l’aumento dei tassi BCE tenderà a trasferirsi sui clienti bancari. Con un maggior costo per i mutui tanto a tasso fisso quanto a tasso variabile.

Di conseguenza, per comprare casa con un mutuo, è bene valutare come sempre le proposte formulate da due o più istituti di credito. Visto che sui finanziamenti ipotecari le banche incassano la commissione che è rappresentata dal cosiddetto spread. E che può presentare un’ampia variabilità da un istituto di credito all’altro.

La panoramica in Europa, dal tasso di riferimento a quello sui depositi

In base a quanto è stato deciso dalla BCE, e comunicato in data 27 ottobre del 2022, il costo del denaro ora si attesta in Europa al 2% per quel che riguarda il tasso di interesse principale e quindi di riferimento. Per quello che è il livello più alto dal mese di gennaio del 2009. In più, il tasso di interesse sui depositi sale all’1,5%, e quello sui prestiti marginali al 2,25%.

Come se non bastasse, al fine di contrastare l’aumento dell’inflazione, la Banca Centrale Europea ha pure dichiarato di prevedere in futuro ulteriori aumenti per il costo del denaro nel Vecchio Continente. E quindi, per quanto detto, nei prossimi mesi continueranno ad essere purtroppo più cari i mutui, i prestiti ed anche i finanziamenti tanto alle famiglie quanto alle piccole e medie imprese.

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