Uno dei documenti meno amati dagli automobilisti è il cosiddetto Foglio Blu o, come in tantissimi lo chiamano, il CID (Constatazione di Indennizzo Diretto). In verità il nome ufficiale dal 2018 è CAI. A prescindere della denominazione, consiste nel modulo da utilizzare, a nostra discrezione, dopo i sinistri stradali. Sapremo certamente che rappresenta una forma di descrizione del sinistro dato da una o più parti coinvolte. Sebbene non rappresenti l’assunzione di prova da parte dei sottoscrittori, comunque ha pieno valore giudiziale.
La condizione per utilizzarlo è che l’incidente non abbia provocato danni alle persone e che i mezzi coinvolti non siano più di due. Non è necessario che entrambi gli automobilisti redigano la constatazione amichevole. Questo modulo ci viene affidato dalla compagnia assicurativa e rappresenta una soluzione rapida per la definizione delle responsabilità del sinistro. Infatti, l’assicurazione dovrà fornire una proposta di risarcimento entro 60 giorni, che scenderanno alla metà se il documento viene redatto da entrambe le parti. Per compilare la constatazione amichevole detta CID dovremmo conoscere alcuni aspetti che ci aiuteranno molto.
I punti salienti
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Sapere cosa fare nel momento giusto è un’ottima dote. Basti pensare alla dichiarazione che possiamo fare quando riceviamo una multa e che ci può salvare da moltissime conseguenze sgradevoli. Questo vale anche nella redazione del modello CAI.
Tutte le informazioni sono importanti, ma alcune hanno una rilevanza particolare. In particolare, però, facciamo attenzione a descrivere in maniera coerente il punto 12, ovvero le “circostanze dell’incidente”. Molto importante sarà anche la corretta rappresentazione grafica, specie in riferimento alla freccia che indica l’inizio dell’urto. Questa, infatti, rappresenta una delle informazioni cruciali per risalire alla rappresentazione della responsabilità.
Ma ragioniamo anche con intelligenza, specie per quanto concerne la valutazione dei danni a persone o cose. Il fatto che alcuni di questi non siano immediatamente visibili non significa che non ci siano. Spesso, infatti, i danni a persone o cose possono essere occulti. Per questo motivo ricordiamo che sulla sezione dei danni al veicolo (punto numero 11) dovremmo preferire una definizione generica ad una troppo specifica. Per intendersi, non avrebbe alcun senso parlare di rottura di un fanale, se il rischio è quello di aver compromesso parti interne del motore. Meglio limitarci ad indicare danneggiamenti alla parte frontale dell’auto.
Attenzione poi alla sezione numero 3, che indica le ferite lieve alle persone coinvolte. Non siamo obbligati ad annerire il riquadro se ancora non siamo sicuri della notizia. Alcuni traumi potrebbero emergere in un secondo momento. Oppure, nel dubbio che ci siano lievi conseguenze, possiamo scrivere di sì riservandoci la possibilità di valutare le conseguenze con un medico qualificato.
Per compilare la constatazione amichevole detta CID facciamo massima attenzione a questi 3 aspetti in vista del risarcimento dall’assicurazione
Ricordiamo infine che il modulo è composto di due riquadri all’interno dei quali inserire i dati delle auto coinvolte, dei rispettivi proprietari e delle compagnie assicurative. Non ha alcuna importanza quale auto sia posta in quale posizione, purché le informazioni siano precise e complete.
Non dimentichiamo infine che oltre alla ditta assicuratrice, anche il giudice potrà non ritenere quanto contenuto nel CAI veritiero. Potrà dunque decidere di non utilizzarlo come prova. Ad ogni modo redigerlo bene rappresenta di certo un punto di partenza di rilievo nella quantificazione del danno e nella eventuale decisione sulle responsabilità.
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