Sta per arrivare sul mercato un titolo di Stato con una cedola annua del 2,15%. Chi lo terrà in portafoglio si garantirà un flusso di denaro sul conto corrente pari al 2,1% annuo lordo per moltissimo tempo. Per chi è preoccupato per l’assegno della pensione questa può essere un’ottima soluzione.
Emesso un nuovo BTP con durata mezzo secolo
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Il Ministero del Finanze e del Tesoro ha collocato sul mercato un BTP con durata 50 anni. La scadenza del Buono del Tesoro Poliennale è a marzo del 2072. Il titolo di Stato porta in dote una cedola annuale del 2,15% lordo. Questa verrà pagata ogni sei mesi per metà del suo valore. Quindi il possessore del BTP a 50 anni (Isin: IT0005441883), si vedrà pagare un coupon dell’1,075% ogni semestre, per tutto il tempo del possesso del titolo. La cedola viene pagata sull’investimento nominale, ovvero sul capitale che si spenderebbe acquistando il Buono del Tesoro Poliennale al prezzo di 100 centesimi. Quindi supponendo di acquistare 100 BTP, al valore nominale 100.000 euro, ogni sei mesi si avrà sul conto corrente un flusso monetario di 1.075 euro lordi. A questa cifra andrà sottratta l’imposta fiscale del 12,5%.
Conviene acquistare questo titolo una volta sul mercato e a chi conviene?
Partiamo dal rendimento. Se acquistato attorno alla pari, ovvero a circa 100 centesimi, si avrà un guadagno del 2,1% all’anno, pari al flusso di denaro che entra dalle cedole. È un rendimento molto simile a quello del BTP scadenza nel 2067 (Isin: IT0005217390). Tuttavia occorre considerare anche il momento in cui si andrà a rivenderlo, perché un titolo che scade nel 2072, difficilmente si porterà a scadenza.
I tassi di interesse sono ai minimi storici e difficilmente nei prossimi anni scenderanno. Più probabile una risalita, che farà scendere il prezzo del Buono del Tesoro Poliennale. Se si rivendesse l’obbligazione nei prossimi anni si potrebbe avere una perdita in conto capitale. Questa potrebbe annullare o superare il flusso di denaro ricevuto nel periodo dalle cedole. Il BTP 2067 negli ultimi 3 mesi ha perso l’8,4%. Mentre se la si portasse a scadenza si avrebbe la certezza di un rimborso di 1.000 euro per ogni BTP posseduto.
Per chi è preoccupato per l’assegno della pensione questa può essere un’ottima soluzione
Un titolo così a lungo periodo in questo momento può essere indicato per due categorie. Una di queste sono gli investitori istituzionali, come fondi di investimento, fondi previdenziali e fondi pensione. L’altra categoria che potrebbe essere interessata è quella di coloro che vogliono fare un investimento a lunghissimo periodo. Per esempio una persona lungimirante che entra nel mondo del lavoro adesso e che vuole farsi una pensione integrativa. Questo BTP potrebbe essere una buona soluzione. Ovvero, acquistare questo BTP nel corso degli anni secondo una precisa strategia, per rivenderlo al momento della pensione. Magari a piccole tranche per integrare l’assegno pensionistico annuale.