Per Campari potrebbe essere molto probabile un nuovo ribasso

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Dopo essere andato a toccare i massimi di aprile in area 11 euro, grazie alla tenuta dei supporti, per Campari potrebbe essere molto probabile un nuovo ribasso.

Tuttavia i dati dei primi sei mesi del 2022 sono stati molto buoni visto che hanno mostrato una crescita a doppia cifra di tutti gli indicatori finanziari. A partire dalle vendite, che hanno toccato quota un miliardo e 256,9 milioni di euro, in crescita del 25,6% sul primo semestre dello scorso anno. Il dato più interessante, però, è il +45% rispetto al primo semestre 2019, confronto quest’ultimo ancora più significativo considerando che si tratta dell’ultimo anno pre-Covid.

Per Campari potrebbe essere molto probabile un nuovo ribasso

Il titolo Campari (MIL:CPR) ha chiuso la seduta del 9 agosto a quota 10,045 euro in ribasso dell’1,66% rispetto alla seduta precedente.

Time frame giornaliero

Come si vede dal grafico, nel breve la situazione potrebbe essere abbastanza compromessa. Dopo la rottura del supporto in aera 10,235 euro, infatti, le quotazioni hanno cercato di recuperare, ma senza successo. Questa mancata ripresa potrebbe spingere il titolo Campari verso il II obiettivo di prezzo in area 9,525 euro. La massima estensione ribassista, invece, potrebbe andare a collocarsi in aera 8,815 euro (III obiettivo di prezzo).

Una ripresa del rialzo, invece, potrebbe partire nel caso di una chiusura giornaliera superiore a 10,235 euro. In questo caso potrebbe essere probabile un ritorno sopra quota 11 euro.

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La valutazione del titolo Campari

Da un punto di vista dei fondamentali, Campari è fortemente sopravvalutato. Il titolo, infatti, viaggia sempre su livelli superiori ai multipli di mercato. La valutazione del gruppo in termini di multipli di utili appare relativamente elevata. Al momento l’azienda vale, infatti, circa 35 volte l’utile netto per azione previsto per l’esercizio in corso. La media del settore di riferimento, invece, si aggira intono a 25. Con un valore aziendale stimato di 4,7 volte il fatturato dell’esercizio in corso, la società sembra avere una forte valorizzazione.

Anche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sopravvalutazione di circa il 25%.

La situazione non cambia se si allarga l’analisi all’intero settore europeo. Anche in questo contesto, infatti, le azioni Campari appaiono fortemente sopravvalutate.

La situazione finanziaria della società, infatti, è molto buona. L’indice di liquidità è circa 2. Inoltre, il rapporto tra debito e capitalizzazione si aggira intorno al 55%.

Così come non deve preoccupare il giudizio degli analisti riportato sulle riviste specializzate che vede un consenso medio accumulare e un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 17% circa.

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