In alcune particolari fasce di età si corre di rischio di dare la precedenza a cibi che sarebbe meglio evitare del tutto. Allo stesso modo potrebbe accadere che si determini una carenza di alcune sostanze nutritive essenziali allo sviluppo o alla conservazione di certe abilità. I nutrizionisti consigliano di privilegiare il consumo di proteine vegetali e di pesce al consumo della carne per evitare la formazione di placche aterosclerotiche. Pur tuttavia durante la terza età, come anche nei primi panni di vita, bisogna mangiare più carne per la presenza di nutrienti essenziali e difficilmente sostituibili. Non a caso per bambini e anziani è questa la carne con più ferro e vitamina B12.
Ciò non significa che occorra mangiare la carne con maggiore frequenza rispetto a legumi e pesce sia in tenera che in tarda età. Del resto “Ecco un pesce magro per bambini e anziani ricco di omega-3 e ferro” da inserire 2 o 3 volte a settimana nella dieta. Nonostante gli straordinari effetti salutari di alcuni particolari prodotti ittici sulla salute mentale, non sempre il pesce risulta gradito a tutti. Quindi quando diventa difficile indurre grandi e piccoli a mangiare pesce conviene scegliere tipi e tagli di carne particolarmente indicati per il fabbisogno di quell’età. E sicuramente sembrerà “Incredibile ma sono queste le 3 carni magre con più ferro e meno colesterolo” che possono consumare anche gli adulti con sindrome metabolica.
Per bambini e anziani è questa la carne con più ferro e vitamina B12
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La vitamina B12 è un’ottima alleata della terza età perché rallenta notevolmente il naturale processo di decadimento cui va incontro il nostro cervello. Anche la tipica demenza senile trae innumerevoli vantaggi dalla vitamine del gruppo B e da minerali quali ferro, calcio, magnesio, zinco e selenio.
La carne di vitello offre una miniera di queste sostanze pur mantenendo basso l’apporto calorico e garantendo facilità di digestione. Inoltre grazie alla presenza di taurina, la carne di vitello è la scelta vincente per la formazione del cervello del neonato. Pertanto anche in fase di allattamento questa carne può rappresentare un alimento complementare al latte materno e stimolare le funzioni cognitive grazie alla vitamina B12.
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