Con un provvedimento del 18 maggio, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha fissato le modalità per richiedere un preciso contributo a fondo perduto (cfp). Si tratta del cfp per le discoteche e le sale da ballo che non hanno lavorato in passato in ossequio alle norme anti-contagio. Ora, finalmente, stanno per arrivare gli indennizzi economici promessi dal legislatore.
Sintetizziamo in questa sede i passaggi chiave del Provvedimento. Anticipiamo solo che per avere i soldi a fondo perduto dell’Agenzia delle Entrate ci saranno solo 2 settimane per inoltrare la domanda.
Chi può accedere ai nuovi contributi a fondo perduto
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Il decreto Sostegni ter aveva previsto che questi cfp andassero in favore di titolari di sale da ballo, discoteche, night club e simili. Detta in termini di codice ATECO, possono presentare istanza coloro i quali rientrano nel codice ATECO 2007 93.29.10.
Inoltre vanno soddisfatti altri 3 paletti. Con riferimento alla data del 27 gennaio 2022, giorno di entrata in vigore del decreto Sostegni ter, i richiedenti devono:
- essere titolari di partita IVA (ricordiamo che maggio è un mese perfetto per accedere a tanti altri Bonus riservati a questi professionisti);
- ritrovarsi l’attività chiusa in ossequio alle disposizioni del comma 2, art. 6, del D.L. 221/2021. Si tratta delle disposizioni di contenimento dell’epidemia.
Il terzo paletto chiama in causa il requisito reddituale. Innanzitutto i ristori spettano alle imprese che hanno avuto un monte ricavi 2019 non superiore ai 2 milioni di euro. Inoltre la riduzione di fatturato nel 2021 non deve essere inferire al 30% rispetto al 2019.
Per avere i soldi a fondo perduto dell’Agenzia delle Entrate questi titolari di partita IVA dovranno presentare domanda entro il 20 giugno
Sul portale AdE sono presenti il modello di istanza, le istruzioni per la compilazione e le specifiche tecniche per la predisposizione e trasmissione delle domande. Le domande vanno presentate esclusivamente online tra lunedì 6 e venerdì 20 giugno. Come per il passato ed altre misure analoghe, per l’inoltro dell’istanza può provvedere lo stesso richiedente o un intermediario abilitato.
Vanno compilati i vari campi del modello, seguendo le indicazioni fornite da AdE. Servirà quindi indicare il codice fiscale, l’IBAN per l’accredito in conto, le dichiarazioni in merito al possesso della partita IVA, il codice ATECO, etc.
Al termine della prima fase, quella dell’invio delle istanze, seguirà l’erogazione vera e propria dei contributi. Il plafond disponibile sarà distribuito in egual misura tra i soggetti richiedenti ed in regola con i requisiti.
L’importo riconosciuto, pertanto, dipenderà dal numero delle istanze che saranno presentate nella finestra dei 14 giorni di giugno. Ad ogni modo l’entità del cfp non potrà eccedere i 25mila euro per ciascun beneficiario.
Sulla propria area riservata (sul portale AdE) il richiedente potrà visionare lo stato della sua domanda (eventuale esclusione) e l’importo riconosciuto.
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