Quando si tratta di curare le nostre colture, le precauzioni che potremmo prendere non sono mai troppe. Piante e ortaggi possono prosperare solamente se liberi di svilupparsi in tutta serenità. Malattie e condizioni climatiche avverse non sono gli unici pericoli, anche se comunque temibili. Spesso bisogna difendersi anche dall’invasione di alcuni animaletti tenaci.
A partire dalla primavera e per tutta l’estate, infatti, non è difficile imbattersi in buche profonde nell’orto o in giardino. In questi casi la colpa potrebbe facilmente imputarsi ad alcuni mammiferi e roditori piuttosto scomodi.
Questi trovano nel nostro appezzamento di terreno una comoda casa, oppure una dispensa prelibata per fare incetta di bulbi e radici. Per allontanare talpe, topi e arvicole esistono rimedi commerciali come trappole e diffusori. Ma questi costano tempo e denaro e non ci garantiscono un risultato sicuro. Per questo, potremmo semplicemente affidarci a una piantina che dovrebbe contrastare l’avanzata di questi fastidiosi ospiti pelosi.
Premessa importante
Indice dei contenuti
Prima di prendere provvedimenti drastici, ricordiamoci che anche questi animali sono preziosi per l’ecosistema. Per questo motivo, eliminarli potrebbe non essere un’idea intelligente e applicabile. Cerchiamo, invece, di allontanarli dalla nostra abitazione, facendogli capire che non è un luogo adatto a loro.
Per farlo potremmo servirci di alcuni rimedi con un odore per loro sgradevole. Oppure, se volessimo risolvere il problema e allo stesso tempo abbellire l’esterno, potremmo affidarci alle piante. Erba rogna, lingua di cane e corona imperiale sono tra quelle che poterebbero aiutarci. Così come un’altra, altrettanto eccezionale: il ribes nero.
Per allontanare talpe, topi e arvicole si potrebbe mettere in giardino o nell’orto questa pianta redditizia invece di trappole e dissuasori
Dunque, i rimedi naturali per liberarsi di questi animali esistono. Il ribes nero è certamente uno di questi e apporterà grandi vantaggi. Non solo farà da repellente per talpe e topi, ma ci garantirà una produzione generosa di frutti. Dalla fine di giugno, infatti, con le giuste attenzioni spunteranno quelle bacche tondeggianti che tanti amano mangiare.
Ricordiamoci che questa pianta formidabile non ama il caldo intenso. Per cui, evitiamo di esporla a temperature superiori ai 30 gradi. Non gradendo la salsedine, poi, non si troverebbe a suo agio nemmeno lungo le zone costiere. D’altro canto, è perfetto da coltivare in montagna o collina.
Si consiglia di innaffiarlo regolarmente e potarlo solamente se si notano rami vecchi o aggrovigliati. La concimazione dovrebbe avvenire preferibilmente in primavera, con un apposito fertilizzante minerale per piccoli frutti.
Approfondimento