Per accedere alla pensione Quota 103 per chi ha contributi in casse professionali il modo è solo uno

pensione

Ormai è deciso, la Quota 102 non sarà rinnovata per il prossimo anno. E questa non è una novità, visto che era stato largamente annunciato. A sostituirla la Quota 103, una misura che richiederà per l’accesso almeno 62 anni di età ed almeno 41 anni di contributi versati. Si tratta di un provvedimento che mette insieme sia le richieste delle parti sociali che della Lega. Mettendo in campo una sorta di Quota 41 con paletto anagrafico fissato a 62 anni.

Una nuova misura per il 2023

La pensione con 41 anni di contributi sarà aperta a tutti, anche a coloro che hanno esercitato l’opzione contributiva. Per accedere alla pensione Quota 103 si potrà utilizzare anche il cumulo gratuito dei contributi. Ma in quest’ultimo caso i periodi interessati non devono essere coincidenti.

Gli esclusi dalla misura sono coloro che non sono in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Ma in questo caso non avrebbero raggiunto i 41 anni di contribuzione versata. E sono esclusi anche gli appartenenti alle Forze armate. Non potranno, quindi, utilizzare la Quota 103 tutti coloro che appartengono ad Esercito, Marina Militare, Carabinieri e Guardia di Finanza. Ma anche coloro che appartengono alla Polizia di Stato, Vigili del Fuoco e Polizia Penitenziaria.

Per accedere alla pensione Quota 103 c’è il problema delle casse professionali

Come abbiamo anticipato, per accedere alla quiescenza con la pensione che richiede 41 anni di contributi possono essere utilizzati tutti i contributi versati utilizzando il cumulo. Con una sola eccezione: la contribuzione versate nelle Casse Ordinistiche.

Chi ha contributi versati nelle casse professionali, infatti, non avrà la possibilità di accedere alla nuova misura utilizzando il cumulo gratuito. Ma questo non esclude questa tipologia di contributi definitivamente dalla possibilità di utilizzo.

Per i professionisti c’è un onere in più

Per chi avesse contributi versati in una cassa professionale e volesse utilizzarli per accedere alla pensione Quota 103 la soluzione c’è. Bisogna valorizzare la contribuzione in questione effettuando una ricongiunzione a pagamento che vada verso una delle gestioni INPS.

Per chi svolge, quindi, la libera professione e versa i propri contributi in una cassa del proprio ordine, pensionarsi con la Quota 103 potrebbe non essere così conveniente. La ricongiunzione, infatti, potrebbe avere un costo anche molto elevato. Che varia in base al numero di anni da ricongiungere e al loro posizionamento temporale.

In alcuni casi, quindi, ai professionisti con questa tipologia di contributi potrebbe convenire attendere la pensione anticipata ordinaria per lasciare il lavoro.

Consigliati per te