Ereditare un immobile da parte di un parente deceduto è senza dubbio una delle cose più complicate dal punto di vista delle normative. Soprattutto se il defunto ha più di un erede i problemi possono essere davvero molti. Subentrare nella proprietà di un bene immobile può nascere per due ragioni. O per via di Legge e quindi dopo la successione ereditaria, o per via testamentaria. In entrambi i casi nonostante l’erede diventi effettivamente proprietario dell’immobile appartenuto in vita al defunto, egli non può disporre liberamente del bene per ovvi motivi normativi. E alcune sfaccettature di queste Leggi devono essere meglio approfondite per evitare guai peggiori e successivi al lascito.
Per 10 anni non potrà vendere la casa l’erede con testamento olografo o pubblico che si trova in questa situazione
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Una persona può ereditare un immobile da un parente deceduto sia con il testamento olografo che con quello pubblico. In entrambi i casi però bisogna fare attenzione alla eventuale vendita successiva dell’immobile stesso. Per esempio un figlio che ha ottenuto una casa del padre tramite testamento, in presenza di altri fratelli dovrà stare attento a vendere l’immobile. Infatti il diritto degli altri fratelli a impugnare il testamento è sancito dalla Legge. Dal momento che per impugnare il testamento il termine è fissato in dieci anni, è evidente che i problemi su questa casa possono passare anche all’acquirente dell’immobile stesso. Stando così le cose, in pratica per 10 anni non potrà vendere la casa questo erede.
Il ruolo fondamentale è del notaio
Su questo il garante è sempre il notaio. Infatti nel momento in cui si va a completare il passaggio di proprietà dell’immobile dal notaio, per la vendita di una casa ereditata, sarà proprio il professionista che farà tutte le verifiche del caso. Il primo passo sarà il recupero delle visure catastali e ipotecarie. Da questi documenti si evince la cronistoria dell’immobile, ovvero da dove nasce il diritto di proprietà di chi vende. In questo caso verrà citato il testamento e il notaio verificherà se questo testamento è stato impugnato in via giudiziale da parte degli altri eredi.
Se ci sono queste macchie sul diritto di proprietà del soggetto che ha ereditato, la casa non potrà essere venduta. Al riguardo va detto però che l’impugnazione del testamento deve essere precedente l’atto di vendita della casa da parte dell’erede testamentario. Infatti una norma a salvaguardia dei terzi e quindi dei potenziali acquirenti di una casa ereditata da un venditore, tutela il diritto dei primi. La norma sottolinea proprio questa condizione. Infatti nei casi di compravendita, la tutela del terzo che in buona fede acquista un immobile non conoscendo cosa c’è dietro, è stabilita dalla Legge. In parole povere se il notaio il giorno dell’atto di vendita ha confermato che la casa è libera da vincoli, nessuno può andare a osteggiare questo acquisto. Naturalmente i contenziosi relativi a un testamento impugnato rimarranno in capo all’erede testamentario, ma nulla potrà incidere sulla bontà dell’atto di acquisto fatto dal terzo.
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