Pensioni e contributi alla cassa entro il 30 giugno per questi lavoratori dopo la novità INPS

pensioni

Il sistema previdenziale italiano attende una riforma vera ormai da anni. Servono misure e correttivi che vengano in aiuto di quanti ambiscono ad uscire dal lavoro prima di quanto consente l’attuale Legge. Un sogno di molti, che rischia di diventare un autentico miraggio però. Il sistema è completamente basato sui contributi. Lavoratori dipendenti, collaboratori, autonomi, statali, tutti devono versare i contributi per poter, un domani, andare in pensione.

Pensioni e contributi alla cassa entro il 30 giugno questi contribuenti dopo la novità INPS

Versare i contributi quindi è un obbligo, ma è anche una necessità dal momento che questi serviranno dopo per la pensione. Anche artigiani e commercianti, o i liberi professionisti, sono tenuti al versamento dei contributi previdenziali. È l’INPS ha prodotto come da prassi le regole che questi soggetti devono utilizzare per il versamento. Tutti questi soggetti che sono iscritti alla gestione separata dell’INPS devono provvedere a versare la contribuzione. In questo caso quella che eccede il cosiddetto minimale. E il versamento deve essere effettuato entro il 30 giugno 2022 sia dagli artigiani o commercianti che dai liberi professionisti. Il versamento in questione riguarda sia i contributi dovuti per l’anno d’imposta 2021, che i contributi dovuti come primo acconto per l’anno in corso. La scadenza e le modalità operative sono state rese note dall’INPS con una recente circolare, precisamente la circolare numero 66 del 2022.

I contributi da versare per gli iscritti alla gestione separata dell’INPS

Il versamento della contribuzione per gli iscritti alla gestione separata coincide di fatto con la scadenza della dichiarazione dei redditi. In effetti artigiani, commercianti e liberi professionisti in questi giorni stanno provvedendo alla presentazione della dichiarazione dei redditi per il tramite del modello redditi persone fisiche. Il versamento dei contributi per questi soggetti riguarda i redditi 2021 che hanno superato il minimale. È il sistema che obbliga questi soggetti ad adempiere proprio in questo periodo, dal momento che per questi lavoratori la determinazione di quello che è considerato l’imponibile contributivo del 2021 si conosce soltanto in sede di dichiarazione dei redditi. Ciò che questi soggetti andranno a versare entro il 30 giugno, si collega ad un altro pagamento che sopraggiungerà a novembre.

Infatti se il 30 giugno va versata la prima rata di acconto del 2022, il 30 novembre andrà versato il secondo acconto sempre relativo all’anno 2022. Le scadenze sono determinanti per evitare l’applicazione delle sanzioni. Infatti chi paga dopo queste date, dovrà considerare un importo aggiuntivo pari allo 0,40% come interesse. Il versamento eccedente il minimale è determinante per chiudere l’anno di imposta che era partito con il cosiddetto anno bianco. Il riferimento è  all’esonero dal versamento dei contributi per quei professionisti e quelli autonomi che avevano subito un calo di fatturato e corrispettivi in misura superiore al 3% per via della grave crisi economica e pandemica. Dopo l’anno bianco, su Pensioni e contributi alla cassa subito quindi, per chi magari ha goduto di una ripresa economica.

Lettura consigliata

Una super pensione a luglio e per molti anche fino a 655 euro in più con una soluzione utile per recuperare 5 anni arretrati

Consigliati per te