A volte insufficienti, altre volte invece sono abbastanza. Parliamo dei 35 anni di contributi che possono essere utilizzati per andare in pensione nel 2022 e nel 2023 anche se non si tocca Quota 67 come età. Alcune misure lo consentono.
Pensioni anticipate con 35 anni di contributi entro fine 2022
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Andare in pensione con 35 anni di contributi non è una opzione inesistente nel sistema pensionistico italiano. Naturalmente a 67 anni questo montante contributivo basta e avanza dal momento che il limite minimo è fissato a 20 anni. Ma 35 anni di contributi possono bastare per andare in pensione prima dei 67 anni di età. Le donne per esempio, se hanno completato i 35 anni di contributi entro la fine del 2021, possono sfruttare Opzione donna. Serve però che al 31 dicembre 2021 siano stati completati anche 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 59 anni di età per le lavoratrici autonome. Probabilmente anche nel 2023 questa facoltà resterà invariata per le donne, con la papabile estensione di un anno di Opzione donna. In quel caso, oggi ancora ipotetico, sarà il 31 dicembre 2022 la data entro cui completare il doppio requisito.
Anche l’APE sociale potrebbe essere estesa
E 35 anni di contributi sono sufficienti anche per un disoccupato che ha compiuto 63 anni di età. Infatti l’APE sociale per i disoccupati si completa con 30 anni di contributi minimi e con almeno 63 anni di età. Sempre l’APE sociale con 30 anni di versamenti si centra per gli invalidi con il 74% di disabilità certificata. Ed anche in questo caso 35 anni sono abbondantemente sufficienti. Stesso discorso e stessa misura per soggetti che da 6 mesi hanno a che fare con l’assistenza di un parente disabile convivente e a carico. Anche in questo caso invalidità minima al 74%.
I lavori usuranti con 35 anni di contributi
Le pensioni anticipate con 35 anni di contributi non sono una opzione per tutti. La soglia dei 35 anni non basta alla pensione anticipata ordinaria che necessita di 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 per le donne. E non bastano per la Quota 41 per i precoci, per la Quota 102 che ne vuole 38 e per l’anticipata contributiva, anche se in questo caso bastano 20 anni. Per la pensione anticipata contributiva infatti, a 64 anni di età serve non aver mai versato contributi prima del 1996. Chi oggi ha 35 anni di contributi, non può aver rispettato questo requisito. L’ultima misura che consente un pensionamento con 35 anni di versamenti è lo scivolo per lavoro usurante. Tutte le categorie di lavoro usurante previste dalla Legge possono andare in quiescenza con 35 anni di contributi minimi, 61,7 anni di età e quota 97,6 completata.
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