Pensioni 2024 più lontane per i lavoratori e nel 2025 ancora peggio con i 71 anni che diventano l’unica soluzione

Giorgia Meloni-Pensioni 2024 più lontane per i lavoratori-Foto da imagoeconnomica

Andare in pensione sarà sempre più difficile per alcuni lavoratori. Nonostante il Governo Meloni nella Legge di Bilancio dovrebbe lasciare tutto come oggi, qualcuno troverà inasprimenti. Dipende dal funzionamento del nostro sistema previdenziale. Oggi analizzeremo ciò che accade ai contributivi puri. Parliamo di lavoratori il cui primo versamento contributivo, compresi i figurativi, è successivo al 1995. Per loro c’è una misura favorevole di pensionamento. Perché consente di anticipare l’uscita a 64 anni. Ma è altrettanto vero che per loro la pensione di vecchiaia ha bisogno di un requisito aggiuntivo. E in un attimo si può passare da una pensione 3 anni prima dei 67 anni, ad una 4 anni dopo.

Come funziona il sistema per i contributivi

Pensioni 2024 più lontane per i lavoratori e nel 2025 ancora peggio, perché ci sono regole strutturali che non fanno sconti. Chi ha cominciato a versare contributi prima del 1996, può andare in pensione semplicemente a 67 anni di età e con minimo 20 anni di versamenti. Nessun altro particolare vincolo da rispettare. Chi invece ha iniziato a versare dopo il 1995, oltre all’età ed ai contributi, deve centrare una pensione pari ad 1,5 volte l’assegno sociale. Nel 2023 significa una pensione da almeno 754 euro al mese.
Sempre per chi ha iniziato a versare dopo il 1995, ci sarebbe anche la possibilità di anticipare di qualche anno l’uscita. Infatti c’è la pensione anticipata contributiva. E si lascia il lavoro con 64 anni di età e 20 anni di contributi. Ma in questo caso la pensione minima da centrare non deve essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. In pratica, serve un rateo minimo di pensione pari a 1.409 euro al mese.

Pensioni 2024 più lontane per i lavoratori e nel 2025 ancora peggio con i 71 anni che diventano l’unica soluzione

Solo a 71 anni i contributivi hanno la certezza matematica della pensione di vecchiaia. Perché a quell’età si va in pensione con solo 5 anni di contributi minimi e senza vincoli di importo della pensione. Ma perché diciamo pensioni 2024 più lontane per i lavoratori? Perché effettivamente le pensioni contributive sono basate sull’assegno sociale. La rivalutazione dei trattamenti INPS per il 2024, sarà applicata pure all’assegno sociale. Che dagli attuali 503,27 euro al mese, potrebbe passare a superare i 530 euro. Una notizia positiva per chi prende questa prestazione, ma negativa per chi deve andare in pensione come contributivo. Infatti la pensione minima per uscire a 64 anni di età salirebbe (se l’inflazione verrà confermata al 6% più o meno) a circa 1.490 euro al mese. A 67 anni invece ci vorrebbe un assegno da circa 800 euro al mese. E chi non arriva nemmeno a questa soglia, è evidente che non può che attendere di arrivare a 71 anni. E con una inflazione sempre crescente, nel 2025 e negli anni a venire, tutto rischia di peggiorare ancora.

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