Probabilmente il Decreto più importante dell’ultimo quinquennio è stato il cosiddetto “decretone”. Parliamo del Decreto Legge n° 4 del 2019, un atto importantissimo del primo governo presieduto da Giuseppe Conte. Era l’esecutivo giallo-verde, quello con Lega e Movimento 5 Stelle al Governo. Quell’atto si ricorda perché fu quello che introdusse il reddito di cittadinanza e la quota 100. Ma dentro il Decreto c’era anche la cosiddetta Pace Contributiva. Una misura che consentiva ai contribuenti che avevano vuoti contributivi, di porvi rimedio. Ed è una misura che il Governo Meloni adesso ha deciso di riproporre. Tanto è vero che all’articolo 27 della bozza della Legge di Bilancio compare proprio la nuova Pace Contributiva che sarà attiva presumibilmente dal 1° gennaio 2024.
Pensioni 2024, ecco come comprare 5 anni di contributi con la Pace Contributiva
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Ci sono moltissimi lavoratori che durante la loro carriera hanno avuto periodi scoperti da contribuzione. Si tratta di periodi di non lavoro e di mancata copertura figurativa (per esempio il periodo successivo alla disoccupazione quando il lavoro non viene ancora trovato). Periodi che a volte non servono perché il lavoratore in questione raggiunge comunque la contribuzione minima necessaria per andare in pensione. Ma altre volte ci sono contribuenti che si trovano con carenze contributive e non possono andare in pensione. C’è chi si trova con meno di 20 anni utili alla pensione di vecchiaia a 67 anni. Ma c’è anche chi si trova privo dei 42,10 anni di contributi per le anticipate. Con la Pace Contributiva nel triennio 2019-2021 fu concessa la facoltà agli interessati, di riscattare fino a massimo 5 anni di vuoti contributivi, rendendo questi 5 anni perfettamente utili sia al diritto che alla misura per le pensioni.
La nuova Pace Contributiva 2024, ecco come funziona
Il Governo introduce di nuovo questa possibilità. Per le pensioni 2024, ecco come comprare 5 anni di contributi, perché di questo si tratta. Infatti anche nel 2024 i lavoratori che hanno periodi di vuoto contributivo potranno pagare un onere per recuperare fino a massimo 5 anni di contributi. Un onere calcolato in base alla retribuzione percepita nelle ultime 52 settimane di lavoro e in base all’aliquota contributiva vigente (per il FPLD è il 33%). Tale facoltà sarà appannaggio di lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996. E questi soggetti potranno riscattare i periodi di vuoto solo se sono tra l’anno del primo versamento contributivo e l’ultimo. Significa che se un lavoratore ha iniziato a lavorare a marzo del 1996 ed ha terminato a ottobre 2023, potrà riscattare fino a 5 anni dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023. L’onere potrà essere scaricato da reddito in 5 rate annuali di pari importo. E quindi in 5 dichiarazioni dei redditi consecutive. Inoltre è data facoltà al diretto interessato di pagare a rate l’onere del riscatto. Infatti sono previste fino a massimo 10 anni di rate e cioè 120 rate ma solo se di importo non inferiore a 30 euro ciascuna.