Ad oggi esiste già la possibilità di accedere alla pensione con la Quota 41, ma non è per tutti. La misura è stata introdotta dall’articolo 199 della Legge 232 dell’11 dicembre 2016, ma riguarda i soli lavoratori precoci. Ovvero, coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni.
Non basta, tuttavia, solo essere precoci per uscire con 41 anni di contributi, visto che serve anche appartenere a un profilo tutelato. La possibilità, quindi, rimane un privilegio per una ristrettissima platea di beneficiari.
La pensione con 41 anni di contributi si aspetta da tempo
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Quando il decretone del 2019 ha introdotto la Quota 100, la promessa dell’allora esecutivo era che presto sarebbe arrivata anche la pensione Quota 41 per tutti. Nelle intenzioni del Governo, infatti, c’era la volontà di varare la pensione con 41 anni di contributi alla scadenza della Quota 100. Quest’ultima, quindi, serviva solo per traghettare, per 3 anni, i lavoratori verso una riforma strutturale delle pensioni.
Riforma che non c’è mai stata come tutti ben sappiamo. La sostenibilità della misura per le casse dello Stato, infatti, ha fatto cadere la Quota 41 per tutti nel dimenticatoio per diverso tempo. La misura aveva un costo troppo elevato e non poteva essere attuata.
Una misura che tutti vogliono
Ma si tratta, pur sempre, di una misura che va a mitigare i rigidi paletti imposti dalla Legge Fornero all’uscita anticipata. Permetterebbe, infatti, alle donne di uscire con 10 mesi di contributi in meno rispetto ai 41 anni e 10 mesi richiesti dall’anticipata ordinaria. E gli uomini potrebbero anticipare di un anno e 10 mesi.
Proprio per questo motivo sono moltissimi i lavoratori che reclamano a gran voce un’attuazione della misura. Anche se dovesse comportare delle penalizzazioni sul calcolo dell’assegno.
Pensione Quota 41 per tutti, quando si farà e con che penalizzazioni
Non si sa, però, quando la misura potrebbe entrare in vigore o se sarà mai presa in considerazione veramente come flessibilità in uscita. In ogni caso senza penalizzazioni l’applicazione di una Quota 41 è fuori discussione per i costi troppo elevati.
Per poter essere varata, quindi, questa misura dovrà per forza far pesare il costo dell’anticipo sui lavoratori. Questo potrebbe comportare un ricalcolo contributivo dell’assegno, per esempio, o una percentuale di penalizzazione per ogni anno di anticipo. In ogni caso, per capire se possa essere la misura flessibile prevista per il prossimo anno è necessario attendere dopo le elezioni del 25 settembre.
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