Andare in pensione provvisoriamente può sembrare qualcosa di impossibile eppure nel sistema previdenziale italiano spesso accade. Ma come, un lavoratore può prendere una pensione provvisoriamente per poi perderla? La stranezza ha due spiegazioni molto precise. Una riguarda i contributi previdenziali che un lavoratore ha accumulato durante la carriera. Un’altra invece riguarda la prestazione che va a percepire legata a determinate condizioni dello stesso lavoratore.
Pensione provvisoria per alcuni lavoratori, ecco perché l’INPS spesso non la concede per sempre
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Ci sono casi in cui ad un contribuente l’INPS eroga la pensione in maniera provvisoria, in attesa di passare a quella definitiva o in attesa di toglierla allo stesso beneficiario. Parliamo di pensioni previdenziali, legate ai contributi. Una precisazione questa perché per esempio è naturale che l’assegno sociale non sia mai definitivo. Infatti si tratta della principale prestazione di carattere assistenziale che eroga l’INPS. Una misura scollegata dai contributi e legata solo a condizioni reddituali del beneficiario e del suo eventuale coniuge. E sono proprio queste condizioni che se cambiano da un anno all’altro, possono portare il beneficiario dell’assegno sociale alla revoca della prestazione. Ma la pensione provvisoria può riguardare anche prestazioni collegate allo stato di salute del contribuente e alla sua condizione contributiva.
Conguagli a debito o a credito
La pensione provvisoria per alcuni lavoratori è la strada che sceglie l’INPS per erogare una prestazione, prima di avere la certezza definitiva dell’importo da assegnare. “La liquidazione è stata effettuata IN VIA PROVVISORIA per contribuzione in attesa di conferma”, questa la risposta che spesso l’Istituto da ai richiedenti la pensione rimarcando, con tanto di maiuscole, il carattere di provvisorietà dell’assegnazione. In casi di questo genere l’INPS concede la pensione per un determinato importo, salvo poi prendersi del tempo per passare dalla liquidazione provvisoria a quella definitiva. Un’operazione che può finire in tre modalità differenti.
La prima, con la pensione che resta identica a quella provvisoria (difficile, ndr). La seconda è che la prestazione provvisoria sia inferiore a quella definitiva. La terza infine, con la prestazione provvisoria che è superiore a quella definitiva. Nel secondo caso il contribuente ha diritto a ricevere un conguaglio a credito da parte dell’INPS. Nel terzo caso invece il conguaglio è a debito. Ed il pensionato deve restituire i soldi in più percepiti. In genere la pensione provvisoria viene liquidata dall’INPS per le prestazioni di invalidità. la gravità delle condizioni fisiche del richiedente infatti impongono all’INPS di provvedere quanto prima a liquidare la prestazione. A costo di liquidare la prestazione sbagliata.