Molto spesso si parla di pensione minima senza sapere, in realtà, cosa sia. Molti, erroneamente, pensano si tratti di un importo minimo che lo Stato paga a chi non ha versato contributi. Una sorta di pensione, quindi, che spetta indistintamente a tutti. Quello che spesso non si considera, infatti, è che a chi non ha mai versato contributi il trattamento di pensione non spetta.
Neanche quello minimo. Unica cosa che potrebbe essere riconosciuta è l’assegno sociale, a patto di non avere reddito alcuno. La pensione minima, infatti, altro non è che l’integrazione al trattamento minimo. Che spetta solo ai titolari di pensione. Ma vediamo quando spetta la pensione minima INPS anche alle casalinghe che sono senza contributi.
L’integrazione al trattamento minimo
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Per chi arriva al compimento dei 67 anni sono necessari almeno 20 anni di contributi versati per aver diritto alla pensione, anche minima. La casalinga, quindi, che in passato ha lavorato ed ha versato questi contributi, al compimento dei 67 anni potrà accedere alla pensione di vecchiaia. E ricevere, nel caso l’importo sia basso, l’integrazione al trattamento minimo fino a 525 euro. Se, invece, la casalinga non ha mai versato contributi o non ha raggiunto i 20 anni minimi, la situazione si complica.
Potrà avere l’assegno sociale di 468 euro mensili, ma solo a patto di avere un reddito proprio molto basso. Ed un reddito coniugale (personale e quello del coniuge) che non superi determinati importi. Per farla breve se una casalinga ha un marito che lavora o che prende la pensione difficilmente avrà diritto all’assegno sociale. E allora che soluzioni restano per garantirsi una vecchiaia economicamente serena?
Pensione minima INPS anche alle casalinghe che non lavorano fuori casa e anche a 57 anni
La soluzione è quella di iscriversi, per tempo, al Fondo casalinghe dell’INPS. In questo modo, anche senza lavorare, sarà possibile versare contributi volontari che daranno diritto ad una pensione. Il versamento minimo è molto basso e supera di poco i 25 euro mensili. Ma attenzione, con questo versamento difficilmente si avrà diritto ad una pensione dignitosa.
Per la casalinga, invece, che versa somme consistenti e si garantisce un assegno di almeno 1,5 volte l’assegno sociale INPS, la pensione può arrivare anche a 57 anni. Il fondo, infatti, liquida la pensione con almeno 5 anni di contributi versati al raggiungimento dei 57 anni. A patto che l’assegno spettante abbia un importo pari o superiore a 561,76 euro. In caso contrario la donna dovrà attender edi compiere i 65 anni per avere diritto alla pensione del fondo.
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