La domanda di molti è pensione integrativa: iniziare ora? Volete sapere quando è il momento giusto per iniziare a mettere da parte del denaro per una pensione integrativa? Presto detto: sempre.
Perché è così importante avere una pensione integrativa? Perché da un po’ di tempo a questa parte si sente battere su questo tasto dai media specializzati? Anche qui è presto detto: perché la pensione lavorativa, quella “normale” 1) Non sarà MAI uguale all’ultimo stipendio che riceveremo l’ultimo prima di andare in pensione. 2) Di conseguenza, se vorremo mantenere lo stesso tenore di vita che abbiamo grazie allo stipendio, dobbiamo integrarla. Semplice.
Un aspetto parecchio controintuitivo della questione è, va detto chiaramente, la tempistica del “quando iniziare a mettere da parte dei soldi per una pensione integrativa”. Diciamo che la cosa è controintuitiva perché se lo chiedete a persone che conoscete, con certezza assoluta, la risposta della stragrande maggioranza sarà “eh…c’è tempo”. E invece tempo non ce n’è. E non ce n’è perché prima si inizia, più si matura per quando andremo in pensione. Proprio come accade per la pensione “normale”, che inizia a maturare quando iniziamo a lavorare. Non si vede perché per quella integrativa ci si debba comportare diversamente. O forse sì… Dopotutto, questa sarebbe una pensione “integrativa”, appunto, mica quella principale… Ecco, avete appena detto un’idiozia. Quindi, bisogna iniziare ora a costruire una pensione integrativa, sfruttando magari la recente debolezza dei mercati azionari.
Pensione integrativa: iniziare ora? Certo. E’ il momento di sfruttare i ribassi azionari
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Difficile pensare di poter trovare un momento migliore per iniziare non a pensare, ma proprio ad attuare, a mettere in piedi, una pensione integrativa. L’occasione è d’oro. E parte proprio dal recente ribassi dei mercati e dei titoli azionari. Anzi, è già troppo tardi… forse. La notevole caduta dei mercati globali, persino peggiore della media in Italia, vista la sua strutturale debolezza, è da sfruttare. Come? Investendovi, chiaramente. Ecco i passi da fare.
- Contattare, se già non lo si ha, un consulente d’investimento.
- Compilare, insieme a lui, il questionario MIFID2, in modo da poter sapere esattamente quale sia il vostro profilo rischio/rendimento. In pratica, quanto siete pronti a rischiare per ottenere ciò che volete ottenere.
- In base alle risposte del questionario, pianificare un investimento di una cifra opportuna. Tale cifra di denaro, opportunamente diversificata grazie ai consigli del consulente d’investimento, andrà ad accrescersi di valore nel tempo.
- Alla fine del nostro periodo lavorativo, la cifra investita, accresciuta di valore e protetta dall’inflazione (a far sì che riesca a fare questo provvederà il consulente d’investimento) andrà a costituire una pensione integrativa che integrerà la nostra pensione “normale”.
- Da essa, che non andrà mai disinvestita, preleveremo una cifra (normalmente il 4% annuo), che ci servirà per integrare la pensione tradizionale.
Ecco qua. Niente di tutto questo è difficile. Ma quanto appena esplicitato deve essere fatto quanto prima, per i motivi sopra esposti. E perché il ribasso dei mercati azionari sicuramente, presto o tardi, si trasformerà in un rialzo. Non vorrete mica perderlo, vero?