La pensione può arrivare molto prima per alcuni lavoratori. Infatti anche nel 2024 sarà attiva una misura che permette di accedere alla quiescenza in netto anticipo rispetto ai requisiti ordinari. Ma bisogna rientrare in determinate categorie e bisogna adempiere a delle particolari procedure. Tutto ruota intorno ad una misura che ha in quota 97,6 uno dei fattori determinanti.
Pensione in anticipo a 61,7 anni, ecco i beneficiari e come lasciare il lavoro nel 2024
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In pensione con netto anticipo, sia rispetto alla pensione di vecchiaia ordinaria che alla pensione anticipata. Infatti l’età di uscita dello scivolo con quota 97,6 per gli usuranti, ma non solo, parte dai 61,7 anni di età. Nettamente prima rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia. Come contributi da versare invece, servono 35 anni. In questo caso netta è la differenza con i 42,10 anni che, per esempio, gli uomini devono raggiungere per la pensione anticipata. Ma chi sono i soggetti beneficiari di questo anticipo? La lista è lunga e si parte da lavoratori addetti alle mansioni usuranti.
L’elenco del lavoro usurante per la pensione a quota 97,6
Pensione in anticipo a 61,7 anni quindi per alcuni lavoratori. Ma quali? Per lavori usuranti si fa riferimento a quelle attività particolarmente logoranti che il legislatore ha deciso di considerare come beneficiarie di uno scivolo oltre 5 anni prima dell’età pensionabile. Nello specifico, come si legge sul sito dell’INPS nella scheda dedicata ai “benefici previdenziali per gli addetti a lavori usuranti”, le mansioni in questione sono:
- lavori in galleria;
- lavori in cave o miniere
- attività svolte in cassoni ad aria compressa”;
- l’attività di palombaro;
- lavori con esposizione ad alte temperature;
- lavorazione del vetro cavo;
- lavori svolti in spazi ristretti;
- attività di asportazione dell’amianto.
Come accedere all’anticipo di quota 97,6
Hanno diritto al medesimo trattamento degli addetti alle mansioni sopra citate anche gli operai addetti alla linea a catena, i conducenti di bus e altri mezzi di trasporto pubblico e i lavoratori che per turni o per tutto l’anno lavorativo svolgono la loro attività tra le 24:00 e le 05:00 del mattino seguente. Per poter andare in pensione con questa misura occorre raggiungere quanto meno i 61,7 anni di età ed i 35 anni di contributi versati. La somma di età e contributi, utilizzando anche le frazioni di anno, deve dare 97,6. Dal 2017 nessuna finestra è prevista per la misura e la pensione scatta a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti.
Ma solo se l’interessato ha presentato domanda di certificazione del diritto entro il primo maggio dell’anno precedente. Perché altrimenti la pensione slitta in maniera proporzionale al ritardo nella domanda. Infatti, il lavoratore che completa la quota 97,6 nel 2024, se ha presentato domanda nei 30 giorni successivi alla scadenza del primo maggio 2023, ha la decorrenza della prestazione a partire dal primo giorno del secondo mese successivo alla maturazione dei requisiti. Se invece ha adempiuto all’obbligo entro i 60 giorni successivi al primo maggior 2023, decorrenza che passa al primo giorno del terzo mese successivo. Infine per chi ha ritardato oltre i 60 giorni, decorrenza che passa al primo giorno del quarto mese succevvio alla data di maturazione del diritto allo scivolo usuranti.
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