Le donne comunemente, vengono considerate come i soggetti più penalizzati dalle regole stringenti che il sistema previdenziale italiano ha. Le donne infatti hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro e se lo trovano non è un lavoro duraturo e stabile il più delle volte. A questo va aggiunto il fatto che spesso sono chiamate al sacrificio della carriera per curare figli, famiglia e casa. Aggiungendo il fatto che le misure previdenziali oggi vigenti prevedono carriere piuttosto lunghe di contributi versati, e quindi è evidente la penalizzazione a cui sono assoggettate. E con pochi contributi, la pensione per le donne diventa un miraggio. A rincarare la dose anche il fatto che l’assegno sociale è commisurato ai redditi della famiglia. Con un marito pensionato di suo, anche l’assegno sociale spesso è negato alle donne che restano economicamente dipendenti dal marito a vita.
Pensione donna a 70 anni con o senza assegno sociale da 468,11 euro
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Una lavoratrice priva di contributi, o con contributi insufficienti alla pensione, a 67 anni dovrebbe poter richiedere l’assegno sociale. Per il 2022 quella che una volta si chiamava pensione sociale è pari a 468,11 euro al mese per 13 mesi. Ma come detto in precedenza, molte donne vengono escluse dalla misura per via dei limiti reddituali piuttosto stringenti. Con le circolari n° 197 e 133, rispettivamente del 2022 e 2021, l’INPS ha confermato che il diritto all’assegno sociale pieno spetta a chi a 67 anni ha un reddito massimo entro la soglia di 6.079,45 euro annui se coniugati. L’assegno sociale spetta in misura ridotta con redditi superiori ma entro il tetto di 12.158,90 euro annui. Oltre tale soglia niente è dovuto. Basta quindi una pensione vicina ai 950 euro al mese del marito e per la moglie niente assegno sociale.
Cosa può ottenere una lavoratrice oltre all’assegno sociale
Senza nessun contributo versato non esiste una pensione né per le donne e nemmeno per gli uomini. Questo è un dato di fatto. Pochi sanno però che possono bastare anche 5 anni di contributi per la propria pensione di vecchiaia. Una donna che non raggiunge il requisito minimo per la propria pensione di vecchiaia, avendo meno di 20 anni o meno di 15 anni di versamenti se in deroga, a 67 anni non andrà in pensione. Dovrà attendere i 71 anni di età, quando basteranno 5 anni di contributi versati. In quel caso nessun collegamento al reddito e quindi prestazione garantita.
Misura valida per i contributivi puri
Una pensione donna a 70 anni però non esiste per tutte le lavoratrici. Infatti non tutti possono godere della pensione a 71 anni con 5 anni di contributi. Essendo una pensione contributiva, le limitazioni sono evidenti. In termini pratici, la prestazione riguarda lavoratori e lavoratrici che hanno il primo contributo versato successivo al 31 dicembre 1995. In presenza di contributi antecedenti, niente pensione.
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