La pensione di vecchiaia è lo strumento principale che hanno a disposizione i lavoratori ed i contribuenti che nella loro vita non hanno avuto carriere lunghe e durature. Donne, precari, discontinui ed intermittenti sono i profili più diffusi di contribuenti che vedono nella pensione di vecchiaia l’unico strumento utile per prendere un trattamento dall’INPS.
Nel 2024 la misura ha subito alcuni correttivi. A tal punto che diventa più facile prenderla per molti lavoratori che altrimenti avrebbero corso il rischio di accedervi solo a 71 anni.
Quella per i contributivi puri
Indice dei contenuti
Andare in pensione di vecchiaia è stato sempre diverso in base alla data di avvio della carriera contributiva. Per chi ha iniziato a versare prima del 1996, la pensione di vecchiaia si completava con:
- 67 anni di età;
- 20 anni di contributi.
Per chi invece aveva iniziato la carriera dopo il 1995, la pensione di vecchiaia si centrava con:
- 67 anni di età;
- 20 anni di contributi;
- pensione non inferiore ad 1,5 volte l’assegno sociale;
- 71 anni di età con 5 anni di contributi senza limiti di importo.
Pensione di vecchiaia a 67 o 71 anni per i contributivi, nel 2024 si cambia
Perché parliamo al passato? perché dal 2024 anche chi ha una carriera iniziata dopo il 1995 potrà accedere alla pensione di vecchiaia semplicemente arrivando a 67 anni di età e 20 anni di contributi. Nessun limite di importo viene quindi previsto per questa misura. Infatti la pensione di vecchiaia a 67 o 71 anni adesso è argomento che riguarda solo coloro i quali non hanno raggiunto i 20 anni di contributi e sono contributivi puri. A 71 anni potranno godere della pensione di vecchiaia anche senza i 20 anni di contributi coloro i quali hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. E non ci saranno limiti di importo minimo della prestazione.