Anche chi soffre di depressione può ricevere una pensione di invalidità civile INPS e sussidi per malattia. Questo sostegno conforta anche le famiglie dove la malattia ha colpito dopo la pandemia da Covid 19. Creando una situazione di inabilità grave e duratura. La depressione, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce oltre 322 milioni di persone nel mondo. Vediamo oggi cosa è previsto in linee generali. con gli Esperti di Risparmio e Famiglia di ProiezionidiBorsa.
Esenzioni, benefici economici e vantaggi fiscali
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La depressione che non dipende da cause esterne può ridurre molto l’autonomia di chi ne soffre. Sono 1,5 milioni gli italiani inabili a una vita personale e lavorativa normale. Alcuni manifestano fin da giovani psicosi e nevrosi difficili da guarire. Anche un sussidio di 300 euro al mese, dunque, è prezioso per i familiari che se ne occupano. Può essere utile consultare le linee guida di consultazione pubblica dell’INPS. Insieme ad altre patologie per le quali sono previste esenzioni e sgravi fiscali, vi troveremo descritti i requisiti, le percentuali e i sussidi dedicati alla depressione. Con percentuali di invalidità riconosciute tra 71 e 80% non è pensabile lasciare i malati da soli.
Pensione di invalidità civile INPS riconosciuta subito anche ai malati di depressione
La pensione di invalidità civile INPS riconosciuta subito anche ai malati di depressione è una cosa diversa dai sussidi per malattia depressiva, per esempio, post pandemica. Costi sanitari e sociali altissimi sono a carico di tutti. Il Ministro Roberto Speranza ne ha parlato al recente G20, sottolineando il suo impegno futuro per offrire servizi per la salute mentale equivalenti in tutte le regioni.
Agevolazioni per la pensione
Durante il lockdown sono aumentate le persone non più in grado di gestire un’attività commerciale, insegnare a scuola, lavorare in fabbrica o coltivare la terra. Nei dati raccolti dalla Fondazione Onda nel 2020 si legge che ammontano a 9500 euro i sussidi annui pagati per ciascun lavoratore inabile per depressione. Se le cure non funzionano e la depressione dei nostri cari non regredisce, possiamo richiedere la pensione di vecchiaia anticipata. Si può contattare l’INPS poco prima dei 61 anni per gli uomini e poco prima dei 55 anni per le donne.
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