Pensione di invalidità civile, ecco quando si rischia che venga tolta

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La Legge italiana tutela in modo molto attento le persone invalide. Certificando un’importante riduzione della capacità lavorativa è riconosciuto anche un trattamento economico. Che prescinde dai contributi versati, essendo di tipo assistenziale. Ma proprio per questo motivo l’erogazione della pensione in questione è legata al reddito dell’invalido. Per chi percepisce pensione di invalidità civile, ecco quanto c’è il serio rischio di vedersela revocare.

Quali requisiti per la pensione di invalidità?

La pensione di invalidità civile è riconosciuta agli invalidi parziali. Ovvero a coloro che hanno una certificazione con percentuale compresa tra il 74 ed il 99%. Il trattamento assistenziale è riconosciuto dai 18 ai 67 anni, dopo il compimento di questa età si trasforma in assegno sociale. Questa tipologia di pensione non concorre alla formazione del reddito e non va inserita nel 730.

Ma non basta solo la certificazione di invalidità e l’età per avere diritto al trattamento mensile di 291 euro circa. Serve, infatti rispettare anche il limite di reddito imposto annualmente dalla Legge. Si tratta del solo reddito personale, non rilevando il reddito di coniuge o eventuali familiari conviventi.

Il limite di reddito per avere la pensione di invalidità

Questa indennità riconosciuta ai disabili con ridotte capacità lavorative, in ogni caso, è corrisposta per 13 mensilità l’anno.

Come abbiamo anticipato una delle condizioni per poter percepire la pensione di invalidità civile è quella di rispettare il limite di reddito imposto. Come specificato dalla circolare INPS 197 dello scorso 23 dicembre, tale limite per il 2022 è fissato a 5.010,20 euro annui. Ma bisogna fare attenzione, perché non tutti i redditi rilevano alla determinazione di questo reddito.

Per il computo, infatti, si prendono in considerazione una serie di redditi ma altri ne sono esclusi. Ma bisogna fare molta attenzione a questi redditi, visto che superarli significa vedersi revocare il diritto al trattamento assistenziale.

Pensione di invalidità civile, ecco quando si rischia che venga tolta

Quali sono i redditi che devono essere considerati per il non superamento dei 5.010,20 euro l’anno? Ricordando che rilevano solo i redditi dell’invalido, devono essere presi in considerazione tutti quelli che contribuiscono alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF. Ovviamente al netto delle detrazioni fiscali spettanti e nello specifico:

  • eventuali stipendi per lavoro dipendente o per collaborazioni;
  • reddito da lavoro autonomo;
  • reddito da pensione;
  • redditi derivanti da fabbricati e terreni con l’esclusione della casa di abitazione;
  • eventuali assegni di mantenimento;
  • redditi soggetti a tassazione alla fonte;
  • tutti i redditi esteri;
  • eventuale TFR o TFS spettante.

In alcuni casi, nella determinazione del reddito, si prendono in considerazione anche alcuni redditi che derivino da eredità e successione.

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La pensione di invalidità va considerata come reddito in questo caso

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