I dipendenti pubblici in fatto di invalidità sul lavoro sembrerebbero, in parte, penalizzati dal sistema. Perché, ad esempio, non possono avere accesso alla pensione di vecchiaia anticipata a 56 o 61 anni con l’80% di invalidità. La misura, infatti, è riservata solo ai lavoratori del settore privato. Non hanno diritto neanche all’assegno ordinario di invalidità che spetta solo ad autonomi e lavoratori del settore privato. Ma hanno la possibilità di essere dispensati dal lavoro e ricevere il collocamento in pensione. E questo grazie alla pensione di inabilità assoluta con meno di 15 anni di contributi. Scopriamo di cosa si tratta.
Le 3 pensioni di inabilità
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Nel pubblico impiego i lavoratori cui viene riconosciuta una invalidità totale non imputabile a cause di servizio possono andare in pensione prima. A patto di essere iscritto alla Cassa Stato o alle ex Casse che erano amministrate dal tesoro. E ci sono ben 3 misure che lo permettono e che richiedono diversi requisiti:
- l’inabilità assoluta e permanente a svolgere la propria mansione;
- l’inabilità assoluta e permanente a svolgere qualsiasi proficuo lavoro;
- l’inabilità assoluta e permanente a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Si tratta di 3 diverse tipologie di inabilità ed in questo articolo approfondiremo la prima, quella a svolgere la propria mansione.
Pensione di inabilità assoluta anche con 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio
L’inabilità assoluta e permanente a svolgere la propria mansione è un tipo di invalidità specifica che è strettamente collegata col tipo di lavoro che il dipendente svolge. Può verificarsi quando il dipendente pubblico perde uno dei requisiti sia fisici che psichici fondamentali per la svolgimento del suo compito.
Con questa infermità non è detto che spetti il pensionamento perché l’amministrazione può cercare di collocare il dipendente a svolgere una mansione anche equivalente. A patto che sia pari a quella della sua qualifica (ad esempio, un’insegnante non potrà mai essere adibita al ruolo di bidella).
Quando spetta la pensione?
Se non si riesce a collocare il dipendente allo svolgimento di una mansione equiparata il dipendente può essere dispensato dal servizio per inabilità. E può avere accesso alla pensione se è in possesso dei seguenti requisiti:
- il primo, senza dubbio, è la certificazione medica che attesti l’inabilità assoluta e permanente allo svolgimento della mansione;
- aver maturato almeno 14 anni, 11 mesi e 16 giorni al servizio del Stato o 15 anni di contributi nei comparti sicurezza, difesa o soccorso pubblico. Per i dipendenti dei settori Sanità e Enti locali occorrono invece almeno 20 anni di servizio;
- rapporto di lavoro cessato per dispensa dal servizio.
Una volta dispensato dal servizio il lavoratore dipendente deve presentare domanda di pensione di invalidità sia al datore di lavoro che all’INPS.