Si chiamano pensioni minime perché spesso sono di importo troppo basso per garantire una vita dignitosa ai titolari. E sono le minime quelle pensioni interessate dalle maggiorazioni, cioè da somme aggiuntive che ne aumentano l’importo. Le maggiorazioni sono strumenti previsti dall’INPS proprio per venire incontro ai pensionati titolari di assegni troppo bassi. Una di queste maggiorazioni, e forse la più importante, è il cosiddetto incremento al milione. La pensione di 651,51 euro a 65 anni può divenire realtà, ma solo a determinate condizioni. Infatti serve una determinata, età ma servono anche determinate condizioni reddituali.
Come ricevere l’incremento massimo sulla pensione
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Basta presentare domanda all’INPS, e naturalmente rispettare alcuni vincoli, per poter prendere una pensione più dignitosa. Infatti le maggiorazioni sociali non vengono inserite sulla pensione in maniera automatica dall’INPS, ma vengono assegnate solo dietro domanda da parte del pensionato. L’incremento al milione è la maggiorazione prevista dall’articolo numero 38 della Legge numero 448 del 2001. Si tratta dell’intervento legislativo che introdusse l’incremento al milione suggerito dall’allora Premier Silvio Berlusconi. In pratica, una norma che porta le pensioni a 651,51 euro al mese. In genere ne possono godere i pensionati che hanno superato i 70 anni di età, ma non c’è maggiorazione che non preveda ulteriori agevolazioni. E l’età può ridursi con alcune soluzioni.
Pensione di 651,51 euro a 65 anni con 25 di contributi
Rispettando determinate condizioni reddituali, la Legge prevede l’applicazione dell’incremento al milione per alcuni pensionati. Si tratta di pensionati con assegni al di sotto del minimo. L’incremento al milione nella misura di 651,51 euro spetta ai titolari della pensione di vecchiaia, ma pure a quelli titolari di pensione anticipata. L’importante è percepire una pensione al di sotto di quella da 651,51 euro al mese prima citata. L’incremento è destinato a pensionati che hanno 70 anni di età. Questa è la soglia minima prevista come età per l’incremento al milione.
Più contributi versati, più facile ottenere la maggiorazione
In base alle normative, però, non è difficile godere delle maggiorazioni ad età nettamente più basse. Ogni 5 anni di contributi versati scende di un anno l’età per il diritto all’incremento al milione. Con 20 anni di contributi si parte infatti da 66 anni. Con 25 anni, invece, la maggiorazione scatterebbe a 65 anni. Questo è lo sconto massimo di età, cioè 5 anni. Naturalmente occorre rispettare i limiti reddituali. Per l’incremento al milione, per esempio, nell’anno 2022 l’interessato non deve superare la soglia di 8.476,26 euro di reddito proprio. Se coniugato, oltre a non superare quel limite di reddito proprio, non deve superare 14.459,90 euro di reddito in cumulo col coniuge.
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