Andare in pensione è l’obiettivo di ogni lavoratore dopo la lunga carriera effettuata. In molti casi però, nonostante tanti anni di lavoro, i lavoratori non maturano il requisito contributivo utile alla pensione per colpa di vuoti contributivi e buchi presenti nell’estratto conto. Buchi che in alcuni casi possono essere riempiti grazie a strumenti previdenziali dell’INPS. Strumenti che possono tornare utili per rendere valevoli ai fini previdenziali periodi non coperti da contribuzione. Uno strumento molto importante è stato quello della pace contributiva. Inoltre non è da sottovalutare l’utilizzo del riscatto o quello della prosecuzione volontaria.
Pensione con riscatto e pace contributiva dei contributi INPS, ecco come
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Trovarsi con qualche anno in meno dai 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata ordinaria, oppure dai 41 della relativa Quota 41 o ancora dai 20 della pensione di vecchiaia ordinaria, è una situazione comune a molti lavoratori. Situazione che può essere risolta utilizzando alcuni strumenti previdenziali piuttosto diffusi. Per esempio dal 2019 abbiamo la pace contributiva. Una misura destinata a chi non aveva contributi versati prima del 1996 che poteva, pagando un onere all’INPS, rendere buoni fino a 5 anni di periodi di vuoto contributivo intercorsi tra il primo versamento di contributi e l’ultimo.
Una misura oggi non più funzionale perché fu introdotta in via sperimentale per tre anni e quindi fino al 31 dicembre 2021. La misura consentiva agli interessati di pagare un corrispettivo per riscattare fino a cinque anni di periodi scoperti da qualsiasi contribuzione. Una misura molto vantaggiosa anche perché consentiva di pagare a rate l’onere da versare all’INPS. Soprattutto di scaricare la metà di quanto pagato nella dichiarazione dei redditi.
Altri strumenti agevolati per riempire una carriera di contributi per la pensione
Una misura altrettanto importante che permette di completare una carriera in cui mancano degli anni per raggiungere i requisiti previdenziali prescritti è quella della prosecuzione volontaria. In pratica si può chiedere all’INPS di versare autonomamente i contributi mancanti al raggiungimento di determinate soglie. In questo caso ricevendo l’autorizzazione da parte dell’INPS e iniziando a versare, si può completare la carriera rendendola consona ai requisiti previdenziali. Una volta completato il periodo di versamento, in un’unica soluzione o a rate in base a quanto si riesce a stabilire con l’Istituto, il lavoratore potrà raggiungere i requisiti necessari per le pensioni.
Il riscatto della laurea diventa gratuito?
Un altro strumento utile è quello del riscatto dei contributi come può essere quello del corso di laurea. Una misura che qualcuno nella campagna elettorale in atto in questi giorni per le elezioni politiche del 25 settembre prossimo, vorrebbe rendere gratuito. Al momento il riscatto del corso di laurea è oneroso. Ma consente di rendere buoni per la pensione fino a 5 anni del periodo trascorso per la laurea. Come si evince, la pensione con riscatto e pace contributiva, o anche con i versamenti volontari sono tutte soluzioni utili per chi si trova a verificare la propria carriera.
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