Le pensioni con le quote nel 2023 verranno implementate di un’altra misura rispetto al passato e si chiamerà Quota 103. Nel sistema pensionistico le misure a quota non sono una novità, anzi, sono molteplici le misure di questo genere. Già in passato ci fu una famosa e discussa Quota 96. Per gli usuranti esiste ancora Quota 97,6. E poi ci sono le famose Quota 100 e Quota 102.
Il sistema previdenziale nella maggior parte dei casi manda in pensione chi raggiunge una determinata anzianità anagrafica e contestualmente raggiunge una determinata anzianità contributiva. Questo per esempio è il meccanismo delle pensioni di vecchiaia classiche. In alcuni casi viene meno uno dei due fattori. Per esempio per le anticipate ordinarie non serve raggiungere una determinata età. Per l’assegno sociale invece, anche se non è da considerare una vera e propria pensione, non serve una determinata carriera contributiva. Ma allora cosa sono le quote? Si tratta di una delle domande più frequenti per lavoratori e contribuenti.
Pensione con le quote e come capire meglio per orientarsi
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Tornate prepotentemente in auge nel 2019, con il Decreto n° 4/2019 conosciuto anche con l’appellativo di “Decretone”, che varò la Quota 100, le pensioni per quotisti vanno comprese meglio di quanto permetta di fare l’INPS. La Quota dovrebbe essere data dalla somma algebrica di età e contributi versati. La somma degli anni di età e degli anni di contributi se arriva a quella prestabilita dovrebbe dare la possibilità di accedere alla pensione.
Per la Quota 100, per esempio, servivano 62 anni di età e 38 anni di contributi. Ma si tratta solo di una combinazione ammessa. Infatti non si tratta di una misura a Quota pura. Manca di flessibilità. Infatti con 63 anni di età e 37 di contributi i lavoratori non potevano sfruttare il pensionamento nonostante la quota desse comunque 100. E lo stesso accadrà oggi con la Quota 103. Servono 62 anni di età ancora, ma ben 41 anni di contributi. A 63 anni con 40 anni di contributi niente pensione per il lavoratore.
Le frazioni di anno e la loro utilità
I quesiti sulla pensione con le quote e come capire le regole per calcolarla sono davvero tanti. La pensione per gli usuranti e i notturni, per esempio, ha una quota differente. Infatti serve raggiungere la quota 97,6. Ma età e contributi per la misura sono pari ad almeno 61 anni e 7 mesi la prima e 35 anni i secondi. La somma algebrica darebbe 96,7. Significa che per il raggiungimento della soglia occorrerebbero mesi in più di età o mesi in più di contributi. O entrambi, dal momento che valgono anche le frazioni di anno per questa misura.
Una cosa che non vale per la Quota 103, per esempio, come non valeva per la Quota 100 o la Quota 102. Per esempio un lavoratore con 35 anni e 6 mesi di contributi versati dovrebbe arrivare a 62 anni esatti per accedere allo scivolo usuranti, perché sarebbero insufficienti i 61 anni e 7 mesi di età che la misura prevede come soglia minima anagrafica. Combinazioni utili alle pensioni variabili, quindi.