La pensione per le donne è sempre molto difficoltosa perché, oltre alla carriera, si dedicano anche a lavoro di cura familiare e alla crescita della prole. Proprio per questo motivo la normativa prevede delle agevolazioni per il pensionamento delle lavoratrici. Come ad esempio l’Opzione donna, l’APE rosa e gli sconti anagrafici previsti dalla Legge Dini. Questo perché, molte volte, le donne hanno delle carriere discontinue che non permettono loro di accumulare moltissimi contributi.
Donne e carriere discontinue poco utili al pensionamento
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In alcuni casi, poi, alcuni archi temporali sono coperti dai contributi figurativi della NASPI. Si pensi, ad esempio, alle docenti precarie della scuola che nel migliore dei casi lavorano per 9 mesi l’anno. E hanno poi, il periodo estivo coperto dall’indennità di disoccupazione.
Proprio per questo motivo può capitare che delle lavoratrici arrivino al compimento dei 67 anni senza aver raggiunto il diritto alla pensione. Non avendo raggiunto i 20 anni di contributi minimi, infatti, possono contare solo sull’assegno sociale.
Fondo casalinghe e contributi da lavoro
Nel 1996 l’INPS ha istituito un Fondo apposito per chi si dedica al lavoro di cura familiare non retribuito. In questo fondo possono essere versati contributi volontari ma solo in assenza di attività lavorativa. Di fatto, quindi, diventa un mezzo importante per garantirsi una pensione integrativa.
Quello che molte donne si chiedono, però, è se possono usare la pensione casalinghe e cumulo con altri contributi versati durante il rapporto di lavoro dipendente o autonomo. Questo per raggiungere i 20 anni di contributi minimi necessari alla pensione di vecchiaia.
Pensione casalinghe e cumulo con altri contributi, ecco cosa è possibile
Purtroppo i contributi versati per lavoro dipendente non possono essere cumulati con quelli del Fondo casalinghe. Se una donna, ad esempio, ha versato 10 anni di contributi come lavoratrice dipendente e altri 10 anni nel Fondo casalinghe, non può vantare 20 anni di contributi. E non può, quindi, accedere alla pensione di vecchiaia.
Si tratta di due casse previdenziali completamente diverse: mentre i contributi da lavoro sono obbligatori, quelli del Fondo sono volontari. Il Fondo casalinghe serve per integrare, eventualmente, una pensione di vecchiaia troppo bassa. Ma non può aiutare, in nessun caso, la lavoratrice ad ottenere una pensione di vecchiaia.
Di fatto, si deve pensare al Fondo casalinghe solo come ad una pensione complementare che, al compimento dell’età d’accesso, può sommarsi a quella obbligatoria. Solo questo è possibile cumulare, ovvero i due assegni. Ma mai i contributi che rimangono versati in due casse previdenziali distinte e separate.
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